di Maria Nerina Galiè
Snellimento delle pratiche burocratiche e nuove misure per accelerare la ricostruzione post sisma stanno iniziando a dare i loro frutti, come ha ribadito il commissario straordinario Guido Castelli nella videointervista a nove anni dal terremoto che devastò il Centro Italia. Resta però il rischio spopolamento dei borghi dell’entroterra, dove è urgente intervenire per riportare vita e comunità.
Autorizzazione per occupazione di suolo pubblico di tre anni fa
Diversa la situazione ad Ascoli: la città non si è svuotata, ma molti cittadini — soprattutto anziani residenti nel centro storico — hanno perso la propria abitazione. Qui, ai cantieri della ricostruzione si sono aggiunti, negli ultimi anni, quelli legati al 110 e al Pnrr. Il risultato è una città sempre più ingolfata, con viabilità e sosta al limite della sopportazione per residenti e visitatori.
«Facciamo tanto per attrarre turisti, ma certo non è un bel biglietto da visita ospitarli tra impalcature che impediscono passeggio e vedute, senza contare il parcheggio selvaggio.
L’assessore Gianni Silvestri
Per questo abbiamo introdotto tre nuovi varchi e intendiamo dare una stretta alla situazione», spiega l’assessore comunale Gianni Silvestri, testimone diretto dei disagi quotidiani e destinatario delle lamentele dei cittadini.
«Partiremo dalla data di richiesta di occupazione del suolo pubblico per capire lo stato dell’arte», sottolinea Silvestri, è la data di richiesta di occupazione di suolo pubblico. Ci sono infatti depositi abbandonati, altri fermi da mesi, altri ancora attivi ma oltre i tempi consentiti dalle ordinanze. Spesso uno accanto all’altro, sottraendo spazi a parcheggi gialli o blu.
Uno dei depositi di Piazza Clementi
Una precisazione riguarda le aree a pagamento gestite dalla Saba: sono le imprese edili a corrispondere la tariffa, dunque la società non ha danni economici. Ma le aree riservate a residenti e autorizzati, anch’esse spesso occupate dai depositi di cantiere, vengono di fatto sottratte ai cittadini senza alternative disponibili.
Il Comune ora vuole voltare pagina. «In collaborazione con associazioni di categoria, ordini professionali e amministratori di condominio — annuncia Silvestri — mapperemo tutti i cantieri presenti in città. Verificheremo il rispetto delle date di fine lavori, le proroghe richieste ed eventualmente concesse e le motivazioni. Non è più accettabile vedere opere che iniziano e poi rimangono ferme per anni».
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