Gli scranni della giunta comunale
di Giuseppe Di Marco
San Benedetto non revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La decisione, che ha spaccato in mille pezzi il Consiglio, ha partorito comunque una decisione nettissima. I consiglieri di destra non hanno partecipato alla votazione, così come Barlocci, che si è detta contraria alla mozione presentata da Canducci e Bottiglieri. Dai ranghi della maggioranza sono arrivati voti favorevoli, contrari e astenuti. Ma le regole del Consiglio prevedono che questo dia un verdetto sulle questioni che vengono discusse, nonostante il caos.
Dure polemiche sono andate in scena nell’assise del 25 agosto: i consiglieri proponenti avevano portato all’attenzione dell’emiciclo un atto che avrebbe dettato gli indirizzi per modificare il regolamento comunale e consentire la revoca. Ma l’iniziativa è stata votata favorevolmente solo dai due del centrosinistra, poi da Pasquali e De Renzis. Sei i contrari: Gaetani, Micozzi, Merli, Mancaniello, De Ascaniis e Laghi. Cinque, infine, gli astenuti: Capriotti, Elena Piunti, Novelli, Fanini e Spazzafumo.
«Questa mozione non mi trova d’accordo: la storia non si modifica – ha spiegato la Barlocci – Un gesto coraggioso sarebbe di avviare dei percorsi con gli studenti per spiegare cosa è successo nel 1924. Questa mozione non mi trova d’accordo». Inevitabile la replica della Bottiglieri: «Nessuno vuole cancellare la storia. La modifica si può fare e, in questo momento storico, è importante approvare la mozione».
Dal canto suo Elena Piunti ha espresso il timore che la mozione fosse unicamente «ideologica e strumentale». «Siamo un’assemblea condominiale? – ha ribattuto Canducci – Cosa dovrebbe fare un Consiglio se non, appunto, politica?»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati