Augusto Curti
Caso Svem, l’onorevole Augusto Curti torna sulla questione della società a capitale interamente regionale incaricata della gestione e della rendicontazione dei fondi europei, finita al centro di critiche e contestazioni.
«La Svem è da oltre 25 anni un’istituzione centrale per il nostro tessuto produttivo, perché accompagna enti e imprese nella fruizione delle agevolazioni – sostiene il deputato – In una regione come la nostra, già duramente colpita da crisi industriali, dovrebbe dunque rappresentare un presidio di competenza e affidabilità. Proprio per questo le ombre che si addensano sulla sua conduzione destano molta preoccupazione».
Il deputato del Pd richiama in particolare la cronaca: «E’ noto che, pochi giorni fa, siano stati annunciati tre esposti (alla Procura, alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti): gli atti in questione si riferirebbero ad un modello che, se confermato dagli inquirenti, comprometterebbe la regolarità della gestione e il corretto utilizzo del denaro pubblico»
Curti aggiunge un punto di metodo: «Se la Svem perde credibilità, non è soltanto il rapporto con le imprese a incrinarsi. Viene meno l’efficacia di un’istituzione essenziale per accompagnare lo sviluppo, attrarre risorse e sostenere il rilancio produttivo». In questo contesto, torna al centro la politica: «Negli ultimi anni – prosegue l’onorevole – le Marche hanno pagato un prezzo altissimo in termini di impoverimento industriale e sociale. Per questo, pesa ancor di più il diffuso esercizio della pratica del silenzio a cui, di fronte alle accuse, anche i responsabili Svem del nostro territorio si sono votati. La governance, nella sua interezza, si è trincerata infatti dietro le scarne note di un comunicato che, rispetto a una serie di rilievi che appare circostanziata, sembra del tutto evasivo».
Conclude Curti: «La mia è ovviamente una valutazione di tipo politico e istituzionale perché, quanto al resto, saranno gli organi preposti ad esprimere un giudizio di merito circa i fatti contestati. Questa vicenda, tuttavia, conferma come sia necessario un cambio di paradigma anche nella gestione delle società regionali. Tema, quest’ultimo, che non a caso trova centralità nel programma di Matteo Ricci e dell’Alleanza per il cambiamento».
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