Bocciatura revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini: «San Benedetto non può permettersi questa vergogna»

POLEMICA - Dopo la decisione del Consiglio comunale, Comunità in Movimento, M5S e Città Grande del Piceno rilanciano: «Un atto dovuto per rispetto della Costituzione e della verità storica»
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Il Municipio di San Benedetto

«Dopo la mozione di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini respinta dal Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto non si può rimanere in silenzio». A scriverlo in una nota congiunta sono Comunità in Movimento (Gian Filippo Straccia), Movimento 5 Stelle (Alessandra Manigrasso) e Città Grande del Piceno (Paolo Virgili), che parlano di «oltraggio» e «vergogna» per la città.

«Il silenzio o il voltarsi dall’altra parte in questo momento storico non è solo un errore imperdonabile, ma assume l’aspetto di un comportamento complice – si legge – Non possiamo permettere che, a distanza di centouno anni, San Benedetto mantenga la cittadinanza onoraria a un dittatore condannato dalla storia».

È destinata a far discutere la decisione del Consiglio comunale di respingere la mozione per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La seduta del 25 agosto ha visto il dibattito infiammarsi tra accuse di strumentalizzazione politica e richiami alla memoria storica, fino al voto finale che ha sancito la bocciatura della proposta.

A proporre l’atto erano stati i consiglieri Canducci e Bottiglieri, che chiedevano di modificare il regolamento comunale per consentire la revoca. La mozione ha raccolto solo quattro voti favorevoli – i due del centrosinistra, Pasquali e De Renzis – contro sei contrari (Gaetani, Micozzi, Merli, Mancaniello, De Ascaniis e Laghi) e cinque astensioni, tra cui quella del sindaco Spazzafumo.

Un appello, quello di Straccia, Manigrasso e Virgili, che si rivolgono direttamente a sindaco e consiglieri: «Oggi possiamo manifestare le nostre idee grazie a chi ha combattuto e sconfitto quel regime violento, liberticida e sanguinario che aveva in Mussolini il suo capo. Riteniamo pertanto un atto dovuto e responsabile ripresentare in consiglio comunale la mozione di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini con il chiaro obiettivo di dare un segnale chiaro ed inequivocabile: La verità storica non si processa, non si svilisce, non si riscrive. Confidiamo nel senso di responsabilità in primis del sindaco che ha giurato sulla Costituzione e sull’intero consiglio comunale per sanare una ” vergogna ” che la città di San Benedetto del Tronto non merita».


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