Morgan si racconta alla Cava Giuliani: «Ad Ascoli mi sono perso e ho trovato bellezza»

IL CANTAUTORE milanese ha ripercorso la sua carriera attraverso i più grandi successi, raccontando, con l’ironia che lo contraddistingue, anche l'esperienza che ha vissuto in città nel 2018. Con lui, sul palco, il poeta Davide Rondoni
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Morgan alla Cava Giuliani, Ascoli

di Elena Minucci

Un artista poliedrico, un poeta, un grande musicista. E una cornice perfetta per regalare emozioni. È quanto andato in scena ieri sera, mercoledì 27 agosto: Morgan, al secolo Marco Castoldi, ha fatto tappa ad Ascoli per la chiusura della quinta edizione di Controvento – Festival dell’Aria.

Nella suggestiva Cava Giuliani di Colle San Marco, il cantautore milanese – considerato uno degli artisti più originali del panorama italiano – ha portato in scena lo spettacolo “Musica e parole”, un viaggio in cui musica e racconto si sono intrecciati, alternando passaggi al pianoforte, citazioni letterarie, riflessioni sulla musica classica e quella attuale, riuscendo a coinvolgere il pubblico dall’inizio alla fine.

A dialogare con lui, il poeta, scrittore e direttore artistico del festival, Davide Rondoni. I due, legati da un’amicizia trentennale, hanno mostrato grande sintonia, scambiandosi battute in una conversazione capace di unire la leggerezza del racconto alla profondità della poesia, dimostrando come le due arti possano fondersi in un connubio perfetto.

Nel corso della serata, Morgan ha condiviso con il pubblico un racconto personale scritto e ambientato ad Ascoli, durante la sua partecipazione alla Milanesiana nel 2018. Ha ricordato di essersi perso tra le vie della città e di aver vissuto momenti intensi con Elisabetta e Vittorio Sgarbi, insieme a don Emidio Fattori. Con loro visitò la chiesa di San Tommaso e il convento delle suore, luoghi che gli rimasero impressi per la loro atmosfera. Tutto narrato con la sua consueta ironia.

Morgan durante il momento musicale

La parte musicale è stata un viaggio nel tempo, tra epoche e stili diversi. Morgan ha voluto omaggiare grandi artisti del passato come Piero Ciampi e Umberto Bindi, raccontando attraverso le note la sua passione per la tradizione musicale e la capacità di rinnovarla con uno stile personale.

La serata si è chiusa con due brani simbolo della sua carriera: “Altre forme di vita” dei Bluvertigo – la band che lo rese celebre negli anni Novanta – e “Altrove”, grande successo della sua carriera da solista nel 2003, scelto anche come colonna sonora del film “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi.

Un lungo applauso finale ha suggellato la performance di un artista che ha dimostrato ancora una volta di saper trasformare un semplice concerto in un’esperienza fatta di emozioni, parole e ricordi.


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