di Pier Paolo Flammini
Area Ex Camping
Di nuovo, a distanza di circa un anno, nella maggioranza Spazzafumo si è tornato a discutere della riqualificazione dell’area Ex Camping, la zona oggi denominata Giardino di Zio Marcello (Camiscioni, uno dei pionieri del turismo cittadino) che si trova all’incirca a metà del lungomare sambenedettese, leggermente più vicino all’Albula che alla Rotonda di Porto d’Ascoli.
Nell’ultima riunione di maggioranza il sindaco Spazzafumo ha avuto modo di far intervenire l’architetto Jacopo Todisco: l’idea, non nuova, è di realizzare due enormi ali di gabbiano che fungano da spazi per un caffè letterario, un punto di informazione turistica, noleggio di attrezzature sportive e rimessaggio imbarcazioni. E poi un cinema all’aperto da 70 posti ed eventualmente un campo da padel.
Area Ex Camping
Progetto di massima che prima dovrà essere digerito (non usiamo l’espressione a caso) dalla maggioranza. Ma è questo che serve alla città in quel punto specifico? Bisognerebbe capire meglio cosa si ha in animo di realizzare all’ex Ballarin (dove manca anche un nome per indicare il nuovo formato dell’area), intanto. E appunto evitare di ripetere gli errori che già adesso si evidenziano proprio a partire dal vecchio stadio della Samb: una curva di cemento fatiscente è stata demolita per edificarvi un nuovo impianto di cemento armato con un impatto non troppo dissimile (magari smussato a lavori ultimati dalla vegetazione da bosco verticale, si spera).
Il successo delle poche strutture sportive presenti vicino alla foce dell’Albula e la richiesta sempre crescente di spazi all’area aperta dove svolgere attività fisiche, oltre che per giochi per bambini, farebbe pensare a ben altre necessità (con le pinete presenti nella zona, le uniche sul lungomare, da anni desolatamente prive di giochi, attrezzi, persino panchine).
Area Ex Camping
L’ex Camping sembra fatto a posta: rialzato rispetto alla spiaggia, potrebbe diventare un balcone sul mare che a San Benedetto c’è soltanto al giardino Nuttate de Lune (a cui si aggiungono i giardinetti sul lungomare di Porto d’Ascoli ricavati dalla riqualificazione di inizio 2000) quello però ricavato con un ingente investimento di protezione della spiaggia. Ma pensare oggi San Benedetto senza quell’area fa capire in che modo idee all’apparenza banali, come, in quel caso, un semplice percorso tra l’erba in riva al mare, possa caratterizzare la città. Una cosa non diversa avvenne al Terrazza sul Mare a Grottammare, in una situazione per altro complicata dall’erosione marina che colpisce quel tratto e non riguarderebbe l’Ex Camping.
Poiché l’area è molto estesa, lasciare uno spazio adatto a presentazioni, incontri, piccoli concertini ed esibizioni non sarà difficile (né costoso). D’altronde questo spazio, tra la fine degli anni ’80 e ’90 – quando a livello di burocrazia e normative di sicurezza tutto era più semplice, va detto – ospitava serate danzanti e concerti di gruppi rock locali.
Riguardo progetti mastodontici, non vorremmo che se ne mettessero troppi in fascina per non ottenere nulla alla fine (di quello su un altro “ex” di San Benedetto, l’ex Galoppatoio, non si sa più nulla clicca qui).
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