Ascoli conquista il mondo grazie al murale di Taquen realizzato sulla Circonvallazione

L'OPERA realizzata lo scorso anno sulla circonvallazione nord porta la città di Ascoli è ora all'attenzione internazionale grazie ad un articolo pubblicato su Colossal
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di Elena Minucci

Il murale “Occhi verde oliva” realizzato lo scorso anno ad Ascoli dall’artista spagnolo Taquen è protagonista su Colossal, prestigiosa rivista dedicata all’arte e alla cultura con sede a Chicago con oltre due milioni di follower. Il magazine americano ha dedicato un articolo all’opera realizzata nei pressi della rotonda dell’ex Gil, lungo la circonvallazione nord, sottolineandone il valore artistico e simbolico.

«In composizioni minimaliste su larga scala, l’artista di strada Taquen copre i lati di case, ospedali e barriere stradali con richiami alla forza e comprensione reciproca. Spesso raffigurando animali in movimento, ritratti cinetici e mani espressive, le opere espansive di Taquen trasmettono slancio» scrive Colossal.

 

Il murale rientra nel progetto “Arte pubblica. Generazioni interconnesse” avviato nel 2005 e promosso dal Comune di Ascoli in partenariato con l’Università di Camerino, l’Università della Terza Età e l’associazione culturale Defloyd.

“Occhi verde oliva” è nato dalla residenza artistica e dal dialogo diretto dell’artista con il territorio e affronta il tema della resistenza al tempo.

 

«Tratta di esperienza e saggezza. Posizionarci di fronte alle condizioni avverse. La pelle dell’olivo è lacerata, dura, screpolata, si restringe e si piega – spiega l’artista – Resiste ai temporali, al freddo, alla pioggia o alla siccità. E, nonostante tutto, continua a dare i suoi frutti.

Il tempo è esperienza e l’esperienza è saggezza. Ma come ogni cosa, tutto può essere anche relativo.

Gli occhi della donna rappresentano il colore della sua vita, del suo lavoro. Un lavoro manuale che apparteneva alle donne del suo tempo. Raccogliere le olive dall’albero stesso, una ad una, a mano, come si è sempre fatto ad Ascoli Piceno. Lavorare all’aperto è faticoso e dalla pelle si evince. La tradizione è anche saggezza e non va dimenticata».

«Uno degli obiettivi del progetto è quello di promuovere il territorio – spiega Alessandro Piccioni presidente dell’associazione Defloyd – invitando artisti internazionali di spessore, capaci di realizzare opere significative non solo dal punto di vista artistico ma anche tecnico. Grazie alla loro arte diamo lustro alla città e a darle una visibilità internazionale. Come è successo con Taquen, già in passato con Millo, la cui opera realizzata su un edificio del quartiere di Borgo Solestà in zona Shangai, è stata citata su una rivista delle Hawaii. Grazie a queste opere il nome d Ascoli viaggia nel mondo».

Quest’anno il progetto “Arte Pubblica. Generazioni interconnesse” spegne dieci candeline e per l’occasione, l’associazione ha deciso di realizzare opere particolari: «Si tratta di alcune mappe di Ascoli dedicate all’arte urbana dove sono indicate tutte le opere murali fatte in questi dieci anni in città» spiega Piccioni.


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