“Piceno per la Palestina”, appello ai candidati alle regionali: «Presa di posizione chiara sul genocidio di Gaza»

VOTO - Il gruppo spontaneo chiede impegni concreti. La petizione collegata ha già raccolto oltre 3.000 firme 
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Una delle iniziative di sensibilizzazione organizzate nel Piceno da diversi gruppi tra cui anche “Piceno per la Palestina”

 

«Di fronte alla tragedia che si sta consumando a Gaza, è ormai impossibile restare indifferenti. Dopo quasi due anni di bombardamenti, si contano oltre 60.000 morti, di cui almeno 18.500 bambini, più di 140.000 feriti e oltre 1,9 milioni di sfollati. Migliaia di famiglie vivono in tende improvvisate, interi quartieri sono stati rasi al suolo e milioni di persone ridotte alla fame. I massacri sistematici e indiscriminati sulla popolazione civile palestinese non possono essere giustificati con il pretesto della legittima difesa».

Lo afferma il gruppo “Piceno per la Palestina”, nato per esprimere solidarietà al popolo di Gaza, in una lettera aperta indirizzata a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali nelle Marche.

La lettera chiede una presa di posizione pubblica e impegni concreti riguardo al genocidio in corso a Gaza. La petizione collegata ha già raccolto oltre 3.000 firme.

«In questo contesto – si legge ancora – la società civile ha deciso di non rimanere a guardare. La Global Sumud Flotilla, con 60 imbarcazioni provenienti da 44 paesi, porta aiuti umanitari e visibilità internazionale alla crisi. Milioni di cittadini modificano le proprie scelte di consumo, scegliendo di non finanziare aziende coinvolte nei crimini contro Gaza. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo ha espresso solidarietà al popolo palestinese.

Ora tocca ai cittadini marchigiani esprimere la propria responsabilità morale e politica alle prossime elezioni regionali. Anche voi, come candidati, siete cittadini: non potete ignorare che oltre l’85% delle vittime sono civili e che più di dieci bambini al giorno vengono mutilati dai bombardamenti».

 

L’APPELLO «Per questo chiediamo una posizione chiara e pubblica: sospensione immediata di ogni collaborazione culturale, accademica, turistica e sportiva con istituzioni israeliane ufficiali; adozione di criteri etici negli appalti e nei rapporti economici regionali, escludendo aziende coinvolte nel genocidio a Gaza, nella colonizzazione dei territori occupati o in violazioni dei diritti umani; pressione politica sul Governo italiano affinché adotti misure concrete: embargo sulle armi, congelamento delle relazioni militari e diplomatiche con Israele e piena applicazione del diritto internazionale.

Chiediamo a tutti i candidati di prendere pubblicamente posizione e di impegnarsi concretamente affinché questi punti siano ascoltati e portati in Regione.

Ai consiglieri regionali chiediamo di sostenere pubblicamente l’interruzione dei rapporti con Israele, di inserirlo nei programmi delle proprie coalizioni e di presentare, entro le prime due settimane di mandato, una mozione in tal senso.

Ai candidati presidenti chiediamo di inserire questi impegni nei programmi elettorali delle proprie coalizioni, assumendo una posizione chiara e inequivocabile.

Oggi – concludono gli attivisti di “Piceno per la Palestina” – è il momento di scegliere da che parte stare: la storia e la coscienza dei cittadini marchigiani attendono risposte concrete dai loro rappresentanti».


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