Mondiali Atletica, il ritorno di Gimbo Tamberi a Tokyo: «Conto sui superpoteri della maglia azzurra»

SPORT – Alla vigilia della gara di qualificazione in programma per domani, il campione olimpico di salto in alto racconta di «non avere il talento di Usain Bolt o i piedi di Mattia Furlani. Il lavoro è determinante e anche l’ossessione con cui l’ho fatto»
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Tamberi

 

Alla vigilia della gara di qualificazione ai Mondiali di Tokyo prevista per domani alle 11,40 italiane, rompe il silenzio Gianmarco Tamberi incontrando la stampa a ‘Casa Italia’. Il capitano azzurro, qualificato di diritto alla rassegna iridata come campione in carica nel salto in alto, dichiara di «contare sui superpoteri della maglia azzurra. L’obiettivo rimane Los Angeles 2028. Ho provato a fare atletica in maniera diversa, con più equilibrio, ma mi sono reso conto che se si vuole ambire a essere il numero uno non è possibile. O almeno per me non lo è. Tutto quello che ho fatto al campo e fuori dal campo mi ha portato a vincere quello che ho vinto».

 

Gimbo ritiene di «non avere il talento di Usain Bolt o i piedi di Mattia Furlani. Il lavoro è determinante e anche l’ossessione con cui l’ho fatto. Fare sport tanto per farlo, non riuscivo ad accettarlo, nel giro di poco tempo ho capito che dovevo rimetterci del mio. Dispiace tantissimo non ci sia Barshim, saremmo tornati insieme quattro anni dopo a Tokyo, sarebbe stata un’immagine molto motivante. E’ un campione che mi ha spinto a fare tanto di quello che sono riuscito a fare. Ora mi trovo ad avere il primato personale più alto e lo stagionale più basso».

 

A chi gli domanda di Jacobs risponde che era da un po’«che non lo vedevo, questa città mi accomuna tanto a lui e a chi ha vissuto la forte emozione di quel giorno. Entrambi avremmo sognato di essere qui in altra condizione. Ma so che la sua sta migliorando. Per me l’effetto-Tokyo è finito 4-5 mesi dopo: ho messo da parte la vittoria precedente, è l’unico modo per andar avanti e vincere di nuovo. E’ bello vedere per la prima volta 4 azzurri nell’alto ai Mondiali, ognuno a suo modo può dire la sua: spero di poter essere in quella finale e avere al mio fianco quanti più azzurri possibile».

 

 


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