La stazione di San Benedetto
«Com’è cambiata la politica… una volta, quando nel nostro Paese votava il 97-98% degli elettori, i politici si affannavano a far sì che i lavori fossero quantomeno avviati, così da poterli evidenziare in campagna elettorale. Oggi che vota forse il 50%, il politico di turno promette ma giustamente molti non gli credono e le sue parole rimangono lettera morta, mentre cresce il partito degli astensionisti, ormai il primo del Paese».
A parlare è Gian Filippo Straccia, del gruppo Comunità in movimento di Grottammare.
Straccia punta il dito in particolare sulla stazione ferroviaria di San Benedetto del Tronto, che ogni anno accoglie oltre un milione e mezzo di passeggeri, ma che ancora oggi «vergognosamente presenta barriere architettoniche che la rendono inaccessibile o di difficilissima fruizione».
«I proclami sono ormai insopportabili – sottolinea – eppure la legge che disciplina l’eliminazione delle barriere architettoniche è del 1989. Su San Benedetto nei prossimi mesi, secondo il politico di turno, dovrebbero piovere milioni di euro per migliorare la stazione ferroviaria, ma ad oggi non c’è nulla di nulla».
Un quadro solo in parte migliore a Grottammare, dove sono arrivati circa 500mila euro: «Alcune opere sono state concluse e altre sono in corso – osserva Straccia – ma anche in questo caso nessun intervento è previsto per risolvere il grave problema delle barriere architettoniche. Così continuiamo ad avere decine di scale da scendere e salire. Lo abbiamo sollevato più volte e dobbiamo a malincuore dedurre che non c’è volontà politica di attuare la legge 13/89».
Secondo l’esponente di Comunità in movimento, Rfi approfitta del lassismo della politica: «Con circa mezzo milione di euro a Grottammare è stato fatto poco più di un maquillage e ciò ci lascia, per usare un eufemismo, totalmente insoddisfatti».
Infine l’appello rivolto ai candidati alle prossime elezioni regionali: «Invitiamo quanti si candidano a misurarsi con questi problemi reali. Quando parlano di infrastrutture ricordino che per decongestionare il traffico delle città, delle autostrade e delle statali va potenziato il trasporto su ferro e le stazioni rese finalmente accessibili a tutti».
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