Cgil, ufficiale lo sciopero per la Global Sumud Flotilla: «Non possiamo restare indifferenti»

ASCOLI - Il sindacato conferma l'iniziativa (nazionale) per focalizzare l'attenzione su quanto sta accadendo ai volontari a Gaza: «Invitiamo tutti i lavoratori a partecipare». A San Benedetto previsto un presidio, ad Ascoli un corteo
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“Quanto sta accadendo in queste ore, con l’attacco illegale alla Global Sumud Flotilla, non ci può lasciare indifferenti. Un sindacato confederale come il nostro non può rimanere silente di fronte a ciò che si consuma in Palestina.” Inizia così la nota ufficiale di Cgil Ascoli Piceno diffusa questa mattina.

 

LO SCIOPERO – “Come avevamo detto – si legge – nel momento in cui si sarebbe toccato la missione umanitaria della Flotilla, avremmo proclamato lo sciopero generale. Così è stato. Domani (venerdì 3 ottobre) sarà Sciopero Generale in tutto il Paese e anche nel Piceno. Le manifestazioni, fianco a fianco alle altre realtà, si terranno a San Benedetto in Piazza dei Bambini del Mondo alle ore 8, con un presidio, per poi tutti insieme recarsi al corteo che sarà da Piazza Matteotti alle ore 11 a Piazza Giacomini, ad Ascoli Piceno“.

 

Barbara Nicolai

«Quello che accade in Palestina è purtroppo sotto gli occhi di tutti da troppo tempo – le parole di Barbara Nicolai, Segretaria Generale della Cgil Ascoli Piceno – Domani chiediamo alle lavoratrici e lavoratori di scioperare per l’intero turno di lavoro, perché non è accettabile che una missione umanitaria come la Global Sumud Flotilla venga attaccata e i volontari arrestatati mentre cercano solo di portare aiuti ad una popolazione che muore sotto le bombe e per la fame. Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative organizzate unitariamente nel nome della libertà per la Palestina e a difesa della Flottilla, sia ad Ascoli che a San Benedetto».

«Se qualcuno pensa che questo non sia un tema sindacale – conclude Nicolai – ciò ci dispiace: lavoratrici e lavoratori, pensionati e pensionati, e insieme a loro il sindacato non può essere indifferente di fronte ad un genocidio. E se il governo non si muove per fermare ciò che è in corso e lo devono fare dei civili, allora noi non possiamo che essere al fianco di chi lotta per la libertà di un popolo affamato e sotto le bombe, per la pace, per contrastare una economia di guerra come sempre è stato nella storia del movimento sindacale».

 

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