E’ arrivata l’ora della pensione per la dottoressa Maria Teresa Nespeca, protagonista di oltre 40 anni di storia della Sanità picena

SAN BENEDETTO  - Dal primo ottobre ha lasciato la direzione del Distretto Sanitario della Riviera: una carriera tra innovazione, servizi pionieristici, emergenze e battaglie per la medicina territoriale
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di Maria Nerina Galiè

 

Dal 1° ottobre è in pensione una delle figure più rappresentative della sanità picena: la dottoressa Maria Teresa Nespeca, direttrice del Distretto Sanitario di San Benedetto. Una professionista che ha saputo conciliare lavoro e politica, mantenendo sempre salda la propria autonomia e tracciando un percorso fatto di innovazioni, servizi pionieristici e momenti storici che hanno segnato il territorio.

La dottoressa Mara Teresa Nespeca

«Sono stata fortunata, perché ho potuto costruirmi da sola una carriera di cui vado fiera – racconta – Il lavoro è parte integrante della mia identità e mi rimarrà sempre nel cuore».

La carriera della dottoressa Nespeca inizia a fine anni ’70, appena laureata, come psicologa del Consorzio dei Comuni della Vallata del Tronto, impegnata nell’inserimento dei portatori di handicap. Dopo il passaggio all’allora Asl, avvia il primo Consultorio familiare della provincia, esperienza che definisce indimenticabile. Dopo un periodo di aspettativa per dedicarsi alla politica, torna con rinnovato entusiasmo con il progetto “Benessere Donna”, tuttora attivo.

Maria Teresa Nespeca agli esordi della sua carriera

Negli anni successivi contribuisce, insieme al collega Vincenzo Luciani, ad aprire il Sert e ad avviare il servizio di Neuropsichiatria infantile, prima di assumere, dal 1999, la direzione del Distretto Sanitario di Ascoli – diventando il primo direttore di Distretto non medico – e poi, dal 2014, quella di San Benedetto. Dal direttore generale della sanità picena del tempo, Mario Maresca, mutua il valore del gioco di squadra: «Maresca – sottolinea la Nespeca – ha cambiato il nostro modo di lavorare, cii ha insegnato ad essere un “corpo di professionisti”. Da lui ho imparato e fatta mia la convinzione che un capitano senza squadra non va da nessuna parte».

«Da Distretti del sud e dell’entroterra della regione, quali erano considerati quelli piceni agli esordi – tiene a sottolineare –  posso dire che con me e con la collega Giovanna Picciotti, direttrice del Distretto Sanitario di Ascoli, sono diventati fiori all’occhiello delle Marche».

Tra le sfide più dure della sua carriera, due emergenze epocali: il sisma del 2016, con l’accoglienza degli sfollati di Lazio, Abruzzo e Marche, e la pandemia da Covid, dalle Rsa – «nessun contagio nella prima ondata nelle strutture del nostro Distretto, poi la Rsa Covid da gestire», ricorda – al centro vaccinale di San Benedetto.

Convinta sostenitrice della medicina territoriale, Nespeca ha sempre ribadito l’urgenza di investire oltre il 50% delle risorse in questo settore, puntando su innovazione tecnologica, personale qualificato e collaborazione con gli ospedali. «La cura domiciliare non può essere considerata di serie B rispetto a quella ospedaliera – spiega – Senza continuità assistenziale il paziente rischia di tornare subito in ospedale dopo le dimissioni».

Nel suo messaggio di congedo, la direttrice ringrazia i colleghi e i collaboratori: «Lascio un Distretto con grandi opportunità e un nocciolo duro di professionisti su cui contare. Ho trovato rispetto, collaborazione e amicizia, da direttori generali, direttori di reparto e i miei collaboratori: anche i momenti difficili sono stati solo brevi parentesi».

Il posto che lascia vacante sarà coperto tramite concorso pubblico, ma l’eredità di Maria Teresa Nespeca resta ben radicata: una medicina territoriale più forte, fatta di servizi vicini alle persone e di una visione sempre proiettata al futuro.

«Non penso di essere pronta ad allontanarmi dal lavoro – afferma senza mezzi termini la dottoressa Maria Teresa Nespeca – lo lascio per limiti di età con la speranza di avere tempo da vivere vicino a miei cari e di non perdere il desiderio di ricercare nuove avventure».


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