“Palestina libera”: in tantissimi allo sciopero generale indetto dalla Cgil a San Benedetto e Ascoli Piceno (Video e foto)

PACE in Medio Oriente, difesa dei diritti dei lavoratori e legge finanziaria 2026 al centro delle rivendicazioni. Ieri notte ad Ascoli, la manifestazione organizzata dagli operatori sanitari
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di Edoardo Ciriaci

 

Dopo la manifestazione di ieri notte ad Ascoli, organizzata dagli operatori sanitari (leggi l’articolo), questa mattina, 3 ottobre, alle ore 8, si è tenuto il primo raduno davanti al Comune di San Benedetto del Tronto in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil. La mobilitazione è proseguita in piazza Matteotti ad Ascoli Piceno, con il corteo partito alle ore 11 (video qui sotto).

 

(Continua a leggere dopo il video) 

 

La giornata si inserisce nel quadro di numerose manifestazioni organizzate in tutta Italia dal sindacato, che richiama lavoratori e lavoratrici a uno sciopero di otto ore.

 

La segretaria generale della Cgil di Ascoli Piceno ha spiegato le ragioni della protesta:
«Abbiamo chiamato alla mobilitazione per motivi fondamentali. Il primo è la difesa degli attivisti della flottiglia umanitaria, colpiti nonostante la loro missione di pace. Chiediamo la fine della guerra e dell’embargo contro il popolo palestinese. Ma lo sciopero riguarda anche la politica economica del nostro Paese e la legge finanziaria del 2026: se le risorse vengono destinate al riarmo invece che a scuola, università, sanità pubblica o al sostegno dei redditi, questo tocca direttamente tutti i lavoratori e le lavoratrici».

 

Lo sciopero è stato oggetto di contestazioni: alcuni lo hanno definito illegittimo o finalizzato soltanto a creare un “ponte lungo” per il weekend. La dirigente sindacale respinge le accuse: «È uno sciopero legittimo, previsto dalla legge 146, nel rispetto dei servizi minimi essenziali. Non è un atto strumentale, ma un sacrificio per chi vi partecipa, perché comporta la perdita di parte dello stipendio. Preoccupa, piuttosto, la minaccia di possibili ripercussioni verso chi aderisce».

 

Dal palco della manifestazione è arrivato un richiamo alla coerenza tra i temi della pace e quelli economici: «Se siamo per la pace – ha aggiunto la segretaria – dobbiamo dimostrarlo anche nelle scelte economiche. Non possiamo accettare che risorse pubbliche vengano destinate agli armamenti mentre crescono le difficoltà in settori fondamentali come scuola, sanità e welfare».

 

Le piazze, sottolinea la Cgil, devono restare pacifiche: «Come hanno dimostrato tante manifestazioni spontanee in Italia, è possibile rivendicare diritti senza superare i limiti e senza alcuna violenza».

 

Infine, una donna ha preso in mano il microfono per ricordare l’attacco alla Global Smooth Flotilla, avvenuto nelle acque internazionali: «È un’impresa coraggiosa, che dimostra come Israele non permetta rapporti tra la Palestina e il resto del mondo e ostacoli anche l’arrivo di aiuti umanitari. Non possiamo restare indifferenti, il momento di agire è ora».

 

“Contro genocidio, riarmo e governo”, “Siamo Flotilla”: la fotogallery del corteo in centro


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