Tod’s, chiesta amministrazione giudiziaria:
indagine sul caporalato
tra le ditte subappaltatrici

INCHIESTA - L'azienda non è indagata ma viene chiamata in causa dalla procura di Milano in base all’articolo 34 del codice antimafia su carenze organizzative mancati controlli
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Diego Della Valle

Chiesta l’amministrazione giudiziaria per la Tod’s spa. La mossa è della procura di Milano e il motivo, secondo la magistratura meneghina è che il colosso del lusso avrebbe agevolato colposamente lo sfruttamento del lavoro lungo la propria filiera produttiva.

 

La notizia è stata anticipata dalla Reuters. La società non è indagata ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle «carenze organizzative» e «i mancati controlli» che agevolano «colposamente» appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.

 

La richiesta di commissariamento passerà tramite la Cassazione (l’udienza è il 19 novembre): c’è una disputa sulla competenza territoriale, ossia Milano o le Marche dove la Tod’s ha la sede Sant’Elpidio a Mare.

 

Sulla questione Tod’s ha sottolineato il rispetto delle norme, che i controlli sono costanti sulle aziende a cui vengono dati subappalti.

 

Sempre secondo la Reuters il caso Tod’s riguarda subappaltatori nelle aree di Milano e delle Marche. Le indagini sono dei carabinieri del Nucleo tutela del lavoro. A Milano, tra il 2023 e il 2024 Tod’s aveva affidato la produzione delle divise del personale di vendita a un’azienda senza capacità produttiva, che poi avrebbe subappaltato il lavoro sino ad arrivare a due fabbriche gestite da cinesi. Nelle Marche la Tod’s avrebbe affidato la realizzazione di tomaie e componenti per calzature tra gennaio 2024 e gennaio 2025 a due laboratori cinesi (una di queste avrebbe ulteriormente subappaltato i lavori).


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