di Marco Braccetti
Ben 1.412 controlli routinari, a cui si sono aggiunti 338 campionamenti suppletivi per particolari situazioni meteoclimatiche o verifiche aggiuntive. Quelli appena trascorsi, sono stati mesi di super-impegno per l’Arpam che ha vigilato sulla qualità dell’acqua marina marchigiana durante tutto il periodo della stagione balneare 2025. «Il 97% dei campioni è risultato conforme» puntualizzano dall’agenzia, sottolineando come questa massiccia percentuale «testimonia l’efficacia del sistema di sorveglianza e la buona condizione ambientale delle coste e delle acque interne della regione».
Ricordiamo che le analisi erano concentrate alla ricerca di due particolari agenti inquinanti: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Complessivamente, meno del 3% del totale dei controlli ha fatto emergere anomalie «Situazioni – chiariscono i tecnici Arpam – per lo più dovute a conseguenze di eventi meteoclimatici avversi, che hanno comportato, come previsto dalla normativa, l’adozione di ordinanze temporanee di divieto di balneazione da parte dei Comuni, fino al ripristino delle condizioni idonee».
Entrando nello specifico del Piceno, il bilancio delle attività Arpam snocciola 181 controlli, 170 ordinari e 11 straordinari. Purtroppo, anche durante quest’estate lungo la costa sambenedettese ci sono stati dei problemi. Infatti, come evidenziato anche da Cronache Picene, in pieno agosto il sindaco Spazzafumo dovette firmare un’ordinanza per vietare i bagni in due punti del litorale: nei pressi della foce del torrente Ragnola e dinanzi alla rotonda D’Acquisto di Porto d’Ascoli.
I controlli lungo la costa sambenedettese sono scrupolosi. Dall’Albula al Tronto, sono state scelte 8 zone di campionamento e, appunto, in ognuna di esse durante la stagione balneare vengono prelevati campioni di acqua per le analisi che tengono conto della presenza di batteri fecali. Batteri che, purtroppo, fanno pesantemente capolino quando il sistema fognario – a seguito di episodi di forte maltempo – va in tilt. Su questo fronte, le cose da fare sono ancora molte, come evidenziato dal nostro giornale in un approfondimento, elaborato proprio nei giorni in cui la costa rossoblù era gravata dai divieti di balneazione.
Ora si guarda già al prossimo anno. «I risultati confluiranno, come previsto, nella valutazione quadriennale che, nelle prossime settimane, determinerà la nuova classificazione ufficiale dei tratti di costa con cui si aprirà la stagione 2026» fanno sapere in conclusione dall’Arpam. Su questo fronte, la costa Sud deve confermare un ottimo risultato. Durante il 2025, infatti il 100% della costa balneabile del Piceno era classificata nella fascia di qualità “Eccellente”: massimo giudizio su una scala di quattro.
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