Risulta in negativo di circa 30 mila euro il fondo contrattuale ex art. 103 dell’Ast di Ascoli Piceno, cioè quello destinato a premialità e condizioni di lavoro.
La notizia è emersa durante l’incontro del 7 ottobre a San Benedetto del Tronto tra la Rsu e l’azienda, suscitando forte preoccupazione tra i rappresentanti dei lavoratori.
La Rsu sottolinea che questa situazione conferma la grave carenza di personale, già evidente dall’eccessivo carico di lavoro e dal continuo ricorso allo straordinario per coprire i turni.
La direzione si è riservata 15-20 giorni di tempo per effettuare verifiche sui fondi degli anni precedenti, ma intanto la Rsu evidenzia due criticità principali: alcuni lavoratori chiamati a coprire le carenze di personale tramite straordinari rischiano di non essere retribuiti; l’obiettivo di incrementare nel 2025 l’indennità notturna e la pronta disponibilità potrebbe saltare, qualora fosse confermato lo splafonamento del fondo.
L’ingresso del “Mazzoni”
La mancanza di personale, inoltre, crea difficoltà ai coordinatori nella gestione della turnistica. Da una parte si chiede di far smaltire le ferie accumulate dai dipendenti a tempo determinato, dall’altra di ridurre il ricorso allo straordinario.
La Rsu ha più volte sollecitato la direzione ad assumere nuove unità per garantire il regolare funzionamento dei reparti e la sicurezza dell’assistenza.
Nel frattempo, la direzione ha comunicato che a ottobre saranno pagate le Peo 2022 e che a novembre verrà corrisposta la produttività 2024 in un’unica soluzione.
Pur attendendo gli esiti delle verifiche, la Rsu dell’Ast di Ascoli Piceno non nasconde la propria preoccupazione per la seria incertezza che pesa sul raggiungimento degli obiettivi economici. La situazione attuale, spiega la Rsu, mette a rischio le legittime aspettative dei lavoratori – di aumento dell’indennità notturna e della pronta disponibilità – e impone un confronto serrato e costruttivo con la parte datoriale.
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