Gran Pavese Rossoblù 2025, premiati e commissione giudicatrice
Nell’ambito della festa di San Benedetto Martire, che cade lunedì 13 ottobre, la città di San Benedetto conferisce anche l’onorificenza del Gran Pavese Rossoblù, con la quale si riconoscono particolari meriti a personalità attive nell’ambito cittadino. La commissione giudicatrice è composta dal sindaco, i sindaci precedenti, il presidente del Consiglio Comunale e i capigruppi consiliari.
Gli ambiti nei quali viene assegnato per le “attività sociali e assistenziali”, “attività economiche nel settore della pesca”, “attività culturali e formative”, “attività culturali, scientifiche e divulgative”, “attività sportive”.
Per il 2025 sono stati premiati la Fondazione Caritas e Ornella Vallesi per la attività sociali e assistenziali, Filippo Palestini per le attività economiche nel settore della pesca, Giancarlo Brandimarti per le attività culturali e formative, Martina Capriotti per le attività culturali, scientifiche e divulgative, Romolo Bugari per le attività sportive.
Giancarlo Brandimarti e Antonio Spazzafumo
«Devo condividere questo premio con tutte le persone che mi stimolano – ha detto Brandimarti – ringrazio Michele Del Zompo dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi, Diana Lanciotti, Mario Pompei, Lorenzo Nico e Piero Di Salvatore, la diocesi nella persona del vescovo e di don Lorenzo e il Circolo dei Sambenedettesi: è una attività intensa dal punto di vista della cultura. Questo premio lo dedico alla mia famiglia che mi consente di usufruire del tempo per svolgere queste attività. La cultura popolare è importante e il dialetto è lo strumento attraverso il quale essa viene diffusa. Con Amministrazione Comunale e Circolo dei Sambenedettesi stiamo lavorando per il ritorno del dialetto a Natale al Borgo e stiamo lavorando alla riedizione in un unico volume delle opere di Bice Piacentini Rinaldi, entro Natale». Brandimarti poi ha letto una poesia di Francesco Palestini dedicata a San Benedetto Martire.
Romolo Bugari e Antonio Spazzafumo
«Volevo ringraziare il sindaco e la commissione – ha detto Romolo Bugari, campione del pattinaggio e poi dirigente della Pattinatori Sambenedettesi con la quale ha organizzato a San Benedetto campionati italiani ma anche Europei e un Mondiale – Io sono restio ai premi perché mi piace lavorare sul campo. Questo penso penso sia un riconoscimento per la mia modesta attività di atleta e di dirigente ma soprattutto per una disciplina che a San Benedetto ha dato veramente tanto. Certamente il pattinaggio a San Benedetto porta gli atleti coi colori rossoblù a tutto il mondo e questo premio lo considero dato a tutto il pattinaggio sambenedettese. Ringrazio chi mi sopporta, io sono un agitatore di anime, mi piacerebbe poter vedere il lungomare terminato per riportare a San Benedetto le manifestazioni che merita. Ringrazio gli atleti che si sono impegnati nel passato. Tutto questo non è finalizzato solo al risultato sportivo, quanto a tenere questi ragazzi vicini a uno sport importanti e lontani dalle tentazioni che subiscono tutti i giorni».
Martina Capriotti e Antonio Spazzafumo
«Sono un po’ emozionata – ha dichiarato Martina Capriotti, ricercatrice Unicam con iniziative che hanno coinvolto università e centri di ricerca in tutto il mondo in particolar modo sul tema delle microplastiche che inquinano i mari – Un progetto personale che mi è particolarmente a cuore è con i giovani, con i bambini, perché credo che il cambiamento parta dal basso, saranno loro anche gli amministratori del futuro e prenderanno decisioni e sono sicura che le loro decisioni saranno prese tenendo conto della salute del mare. Il premio lo dedico a chi mi ha consentito di formarmi dai professori ai collaboratori in tutto il mondo e soprattutto alla mia famiglia, perché stare dietro a me non è facile».
Fernando Palestini, il vescovo Gianpiero Palmieri e il sindaco Antonio Spazzafumo
«Ringrazio l’Amministrazione Comunale. Questo riconoscimento va alla Caritas Diocesana e alle Caritas parrocchiali – ha detto il vescovo monsignor Gianpiero Palmieri – Da sempre direi la comunità cristiana fa un servizio alle persone più fragili cercando di reinterpretarla in maniera creativa. Il tutto con il volontariato, che in Italia è una cosa seria che ha un’anima cristiana ma anche laica. La Caritas non è solo emergenze e assistenzialista, su ciascuna delle persone coinvolte si cerca di realizzare un processo individuale per favorire l’inserimento sociale per non creare dipendenze. Lo facciamo nel rispetto dei tempi. Un altro contributo è la capacità di mettere in rete i dati sulle persone che chiedono aiuto e i dati Caritas sono considerati particolarmente attendibili, anche perché sappiamo che tipo di richieste arrivano. Il premio è dedicato a don Gianni Croci che rifugge le situazioni di visibilità. Aggiungo che i senza fissa dimora sono un problema di tutte le città, Caritas è un anello del problema, non è tutto, non è una colpa, è una anello della soluzione. E il premio va a tutti i volontari delle Caritas diocesane e parrocchiali e i gruppi laici che ogni giorno si danno da fare nella nostra città per aiutare gli ultimi, e questo è straordinario».
Il presidente della Fondazione Caritas Fernando Palestini ha a sua volta «ringraziato tutti i volontari e la comunità religiosa e sociale che ci sostiene, le parole di Papa Francesco ci aiutino».
Ornella Vallesi e Antonio Spazzafumo
«Il naufragio del Pinguino è il più grande dolore della mia vita – spiega Filippo Palestini – Il 20 febbraio 1966 ero a comando di un peschereccio e stavamo pescando davanti alla costa della Mauritania. Vicino a noi c’era il Pinguino, comandante Alberto Palestini. Ci mettemmo d’accordo con altri due pescherecci per andare a pescare dentro la baia. Alle 4,30 del mattino arrivai nel luogo dell’appuntamento e arrivarono gli altri due pescherecci. Alle 7 il Pinguino non era arrivato, alle 7,40 arrivò un messaggio di un peschereccio sambenedettese che affermava che il Pinguino stava affondando. Ma a causa del maremoto le onde erano alte 15 metri. Ci avvicinammo e cercavo di vedere col binocolo qualche superstite. Riuscimmo a recuperare il primo corpo, di Vittorio Scartozzi di Grottammare e poi Vittorio Fidanza di San Benedetto. A Las Palmas consegnammo i corpi alle autorità spagnole. Venimmo poi a sapere in che modo venne affondato il Pinguino».
Ornella Vallesi e Antonio Spazzafumo
«Tredici anni di associazione, una dedizione infinita per quanti, come me, hanno attraversato un prima e un dopo – ha dichiarato Ornella Vallesi dopo aver ricevuto il premio – Cambia la vita, le priorità, si distingue ciò che nutre da ciò che consuma. Nel cercare persone genuine nasce l’empatia. Da qui è nata l’associazione La Voglia di Aiutare Gli Altri. Questo premio lo dedico alla dottoressa Giorgi. Ho fatto molte battaglie, dalla legge sui rimborsi e adesso sto lottando per aiutare le donne con mutazioni genetiche che devono pagare per gli esami, in 10 regioni questo viene riconosciuto ma non qui. Nel nostro ospedale i medici del reparto di oncologia sono di meno rispetto agli altri ospedali marchigiani. Sono da 17 anni che lotto negli ospedali, non aspetto che passi la tempesta, piuttosto ho imparato a ballare sotto la pioggia».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati