Le operazioni di estrazione nella notte scorsa
di Francesca Marsili
È stato recuperato alle 00,45 senza vita il corpo di Francesco Broda, 48 anni di Monte San Giusto, l’uomo che era rimasto bloccato all’interno della cabina dell’escavatore su cui stava lavorando nel pomeriggio di ieri alla Rita Calcestruzzi di Corridonia. Dopo un’estenuante corsa contro il tempo durata quasi 10 ore, a partire dalle15 di ieri (13 ottobre) quando è avvenuto il cedimento che ha inghiottito il mezzo sul quale stava lavorando, i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre il corpo dell’operaio. Ma a quel punto si è potuto soltanto constatarne il decesso.
Le operazioni per raggiungere l’uomo sono state particolarmente difficili a causa della vischiosità del materiale sotto cui era sepolto l’operaio: un’acqua densa e melmosa che faceva affondare i pompieri e che aderiva alle attrezzature, costringendoli ad avanzare a piccoli passi. L’intervento si è rivelato complesso e pericoloso, a causa dell’instabilità del terreno e della grande quantità di materiale franata sul mezzo. L’uomo, impiegato per una ditta esterna, stava lavorando sul mezzo insieme ad un altro operaio, che invece si trovava su un camion, per portare via del materiale. Quando si è verificato lo smottamento che li ha inghiottiti entrambi, lui è rimasto bloccato all’interno dell’escavatore, mentre l’altro è riuscito a mettersi in salvo uscendo dal finestrino: sarebbe stato lui a dare l’allarme.
«Una morte è sempre un grande dolore, a maggior ragione quando si tratta di un ragazzo giovane in queste circostanze. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari», questo il messaggio del sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili.
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