Due artisti piceni in mostra a Bergamo: Ercolani e Pericoli, maestro e allievo a confronto

ARTE - Curata da Arialdo Ceribelli e Chiara Gatti, l’esposizione della Galleria Ceribelli mette in dialogo per la prima volta il maestro ascolano e il suo celebre allievo, in un percorso che intreccia arte, memoria e paesaggio. Visitabile fino al 13 dicembre
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Dal cuore delle Marche alle sale della Galleria Ceribelli di Bergamo: Ernesto Ercolani e Tullio Pericoli, entrambi originari del Piceno, sono protagonisti della mostra inaugurata l’11 ottobre e visitabile fino al 13 dicembre.

 

Curata da Arialdo Ceribelli e Chiara Gatti, l’esposizione mette in dialogo per la prima volta il maestro ascolano e il suo celebre allievo, in un percorso che intreccia arte, memoria e paesaggio.

Ernesto Ercolani – Vendemmia, 1969, olio su masonite

 

La mostra, intitolata “Ernesto Ercolani // Tullio Pericoli”, nasce dal desiderio di far emergere il legame profondo tra i due artisti, nato tra le sale della Pinacoteca Civica di Ascoli. Qui Ercolani, conservatore e artista raffinato, accolse il giovane Pericoli, che cercava ispirazione tra le opere della collezione cittadina. “Più che guardare, mi insegnò a vedere”, scrive Pericoli nel catalogo della mostra.

 

In esposizione oltre trenta opere di Ercolani, mai esposte al di fuori di Ascoli, accanto a dipinti di Pericoli, in un confronto che rivela affinità e divergenze, soprattutto nei paesaggi. Se quelli di Pericoli sono leggeri e trasparenti, le visioni di Ercolani sono grottesche e fiabesche, radicate nella realtà rurale dell’Appennino marchigiano e della Valle del Tronto.

Tullio Pericoli

 

La mostra ha anche un valore scientifico: riscopre la figura di Ercolani, artista di rilievo nazionale negli anni ’40 e ’50, ma mai pienamente valorizzato dopo la sua morte. Presentarlo accanto a Pericoli significa restituire dignità a un percorso artistico importante e raccontare la forza di un legame creativo che attraversa generazioni.

 

Un’occasione per chi ama l’arte e per chi vuole riscoprire il talento marchigiano in una delle città più vivaci del panorama culturale italiano.

 


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