Vigilia di derby a colpi di scritte, il sindaco Del Duca: «Responsabili identificati e denunciati. Biglietti? L’esclusione è grave»

MONTEDINOVE - Il primo cittadino: «Le telecamere hanno funzionato, si tratta di due persone recidive». Poi apre una polemica sui biglietti per Ascoli-Samb: «Qui tanti tifosi del Picchio danneggiati, ci siamo rimasti male: è un concetto che va a penalizzare l'anima della società. Noi da sempre legati ai bianconeri»
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Le scritte comparse a Montedinove

 

di Andrea Pietrzela

 

A Montedinove, comune a nord di Castignano tra Rotella e Montalto, nei giorni scorsi sono comparse su muri, cartelli stradali e sul parco “Cino e Lillo Del Duca” scritte offensive e incitanti all’odio verso Ascoli, nel focoso clima che sta precedendo il derby contro la Samb di domenica. Episodi simili si sono verificati, inoltre, sia ad Ascoli che a San Benedetto, con insulti da ambio le parti, per una specie di partita della maleducazione a colpi di bombolette spray.

 

«Le telecamere hanno funzionato e i responsabili sono stati identificati – fa sapere il sindaco Antonio Del DucaSi tratta di due persone, recidive. I carabinieri stanno verificando con certezza, le denunce sono in corso. Mi sono attivato da subito per poter scovare questi facinorosi fanatici, perché si tratta di pochi delinquenti: i tifosi non sono tutti uguali», specifica Del Duca.

 

Antonio Del Duca, sindaco di Montedinove

Il sindaco – che condivide un ramo dell’albero genealogico con Cino e Lillo Del Duca – ci tiene poi a specificare anche che «Montedinove non odia Ascoli, al contrario: noi siamo da sempre legati all’Ascoli Calcio, da quando nel 1954 Cino Del Duca, di origini montedinovesi, salvò l’Ascoli, col club che allora si chiamava “Del Duca Ascoli”, e finanziò la costruzione dello stadio. Qui tutti tifano Ascoli: il fatto che non possiamo acquistare i biglietti per il derby è una cosa grave».

 

Montedinove, infatti, fa parte di quei Comuni “grigi” i cui residenti non possono acquistare il biglietto né per il derby che si svolgerà ad Ascoli, né per quello che sarà giocato a San Benedetto.

 

«Noi abbiamo preso i delinquenti che scrivono sui muri e ora siamo anche penalizzati – continua il sindaco – Io contesto il fatto: è un concetto che va a penalizzare l’anima della società. Qui ci siamo rimasti male, noi che abbiamo il gemellaggio con l’Ascoli Calcio. È come se la città stessa di Ascoli non potesse andare allo stadio».

 

È cosa nota inoltre, spiega il sindaco, che storicamente è il Comune di Montalto quello dove si tifa più la Sambenedettese, al contrario di Montedinove che invece conta «ascolani puri». «Mi piacerebbe sapere chi ha delineato questi confini…», ammette Del Duca amareggiato.


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