Massi, che gioia: «Al Riviera una passione unica, questa fame di calcio porterà la Samb sempre più su»

DERBY DI COPPA Il presidente rossoblù commenta la vittoria per 2-1 sull'Ascoli
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Vittorio Massi dopo Samb-Ascoli 2-1

 

Vittorio Massi è un fiume in piena, dopo la vittoria della Samb nel derby di Coppa Italia. Una vittoria contro l’Ascoli che mancava dal 7 marzo 1971, il famoso derby della neve con gol di Carnevali e Caposciutti. Proprio di quest’ultimo l’ultimo gol su azione segnato in casa ai bianconeri, perché, nelle pur radi incontri incrociati, c’erano stati un gol di Chimenti su rigore e di Fattori su calcio di punizione.

 

«Adesso me ne posso andare via – scherza, nel suo slang italo-sambenedettese difficilmente riproducibile in forma scritta – E’ stata una bella partita, soprattutto nel primo tempo, quando potevamo fare 3 o 4 gol. Poi nella ripresa, quando hanno segnato, mi sono detto: ecco, anche oggi non mi andrà bene. Non mi sono portato le sigarette per non fumare, e allora ho continuato a dare calci al muretto di cemento. Sbaffo? Importante, ma oggi bravi tutti. Se guardo indietro rifarei quello che ho fatto, anche se mi hanno detto che non volevo andare in Serie C, che non avevo una lira per fare la squadra…».

 

Sulle disposizioni che hanno impedito ai tifosi prima ascolani poi sambenedettesi di essere presenti in trasferta Massi, sempre in slang, ha detto: «Io ho conosciuto Passeri e ci siamo incontrati proprio per consentire di ospitare almeno 500 tifosi in trasferta. C’è una differenza: domenica scorsa l’Ascoli ha fatto il sold out non potendo usare un settore ospiti che è di 500 posti, qui invece oggi mi hanno chiuso la Curva Sud da 2600 posti e la Tribuna Laterale Sud da 1600, per un totale di 4200 biglietti che non sono stati messi in vendita. Mi sento bastonato. Faremo di tutto, il 4 marzo, per cercare di aprire almeno questi settori».

 

Poi parole per il tifo di casa: «Ho provato emozioni incredibili, devo dire una cosa, l’atmosfera che si respira qui al Riviera non la sento in nessuno stadio d’Italia. Oggi c’erano bar che in tutta Italia stavano vedendo questa partita, ho visto foto di Verona, e la vedevano per il pubblico della Samb, per Samb-Ascoli. Anche domenica scorsa ad Ascoli c’era una bella situazione, lo stadio pieno, ma qui si sente una passione che trascina, è qualcosa di diverso. Io credo che a causa della tanta sofferenza patita, qui ci sia una voglia di calcio che non si riesce a descrivere, e sono sicuro che tutto questo porterà la Samb sempre più su».

 

Infine, sulle sue parole forti dopo la sconfitta di Livorno: «Non le ho dette casualmente, questa è una squadra giovane e se si rilassa serve qualcuno che la scuota. Io ho tre figli e so che qualche volta non servono le carezze ma serve dare uno scrollone per risvegliare i ragazzi».

 



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