È arrivata la sentenza di primo grado per il grave incidente avvenuto la sera della vigilia di Natale dello scorso anno in via dei Platani, a Monticelli, in cui rimasero travolti due giovani fidanzati, Dania Moretti e Davide Virgulti.
Il Tribunale di Ascoli ha condannato Stefano Funari a cinque anni di reclusione per lesioni stradali gravissime, fuga dopo l’incidente e omissione di soccorso, oltre che per guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico pari a 2,05 g/l.
Il giudice ha disposto anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena, la revoca della patente di guida e la condanna al pagamento di una provvisionale – una somma immediatamente esecutiva in attesa della liquidazione definitiva in sede civile – di 60.000 euro in favore di Dania Moretti e 30.000 euro per Davide Virgulti.
Secondo quanto emerso nel corso del processo, il 24 dicembre 2024, poco dopo le 20, Funari, alla guida di una Toyota Yaris di proprietà di un’altra persona, stava percorrendo via dei Platani in direzione del centro storico a una velocità di circa 60 km/h, superiore al limite consentito e non adeguata alle condizioni di pioggia.
Giunto in prossimità dell’attraversamento pedonale, non si accorgeva della presenza dei due giovani che stavano attraversando regolarmente sulle strisce e li travolgeva con violenza, proiettandoli a diversi metri di distanza. Le perizie hanno accertato che il conducente si trovava in stato di grave alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol, con riflessi ridotti e tempi di reazione compromessi.
Dopo l’impatto, l’imputato non si fermò per prestare soccorso e si diede alla fuga, lasciando a terra le due vittime. Fu un passante, testimone oculare, ad allertare i soccorsi e a fornire la prima assistenza. Sul posto intervennero immediatamente i sanitari del 118 e i Carabinieri.
Dania Moretti riportò lesioni gravissime e fu ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli. Attualmente si trova in stato di profonda sedazione in una struttura di lunga degenza.
Davide Virgulti riportò fratture multiple alla scapola, al coccige e al perone, con un lungo percorso di riabilitazione protrattosi per mesi, fino al rientro al lavoro dopo nove mesi dall’incidente. A causa delle conseguenze fisiche e psicologiche, Virgulti ha dovuto seguire terapie riabilitative, fisioterapiche e psicologiche presso specialisti e centri dedicati.
Nel processo si sono costituite parti civili le vittime: Dania Moretti, assistita dall’avvocata Saveria Tarquini, e Davide Virgulti, difeso dall’avvocata Tatiana Traini. L’imputato era invece difeso dall’avvocato Paolo Alessandrini.
Il giudice, accogliendo le richieste avanzate dalle parti civili, ha riconosciuto le responsabilità dell’imputato e concesso la provvisionale per i danni subiti, rinviando la quantificazione complessiva alla sede civile.
La sentenza, salvo impugnazione, segna la conclusione del primo grado di giudizio su un fatto che ha scosso profondamente la comunità ascolana.
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