Atim, Piergallini (Pd): «Giudizio negativo della Corte dei Conti, agenzia da chiudere»

REGIONE - Il consigliere del Partito Democratico duro sull'agenzia per il turismo voluta dal governatore Acquaroli: «Si parla di una condotta elusiva dei principi di programmazione e copertura finanziaria, che conferma quanto denunciato per mesi dalle opposizioni. Ora i nodi sono venuti al pettine, basta sperperare soldi pubblici»
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«La verità è una faccenda complessa, specie in campagna elettorale. Ma ora che la campagna è finita, i nodi vengono al pettine».

Piergallini in consiglio

 

Con queste parole il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Piergallini commenta il giudizio della Corte dei Conti delle Marche sul rendiconto generale 2024 della Regione, che solleva gravi perplessità sulla creazione e gestione dell’Atim, l’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, voluta dalla prima giunta Acquaroli.

 

«Nel documento presentato il 30 ottobre, la Corte evidenzia profili di contrasto con i principi di buon andamento e sana gestione finanziaria, parlando apertamente di una condotta elusiva dei principi di programmazione e copertura finanziaria. Un giudizio severo, che conferma quanto denunciato per mesi dalle opposizioni», spiega Piergallini.

 

Il consigliere sottolinea come la Corte abbia messo nero su bianco anche l’assenza di regole e vigilanza: Atim avrebbe prodotto atti amministrativi in contrasto con norme giuridiche, senza che la Regione esercitasse un controllo adeguato. Non solo: secondo i magistrati contabili, l’Agenzia ha svolto funzioni che la Regione poteva già svolgere, generando costi aggiuntivi e duplicazioni inutili.

 

Ancora più grave, secondo il consigliere Pd, è la mancanza di programmazione: per il 2023 e il 2024 Atim non avrebbe pianificato gli acquisti, affidando spese e contributi senza un quadro programmatorio preciso e senza adeguati procedimenti amministrativi.

 

Alla luce di queste criticità, Piergallini si unisce al collega Fabrizio Cesetti nel sostenere la proposta di legge per la soppressione dell’Agenzia.

 

«L’auspicio – conclude – è che la Giunta faccia tesoro delle osservazioni della Corte e ponga fine a questo esperimento fallimentare. Perché se perseverare è diabolico, continuare a sprecare soldi pubblici è anche peggio».


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