Dopo la spiegazione del sindaco sui nuovi varchi del centro storico, nel Consiglio comunale di Ascoli Piceno del 30 ottobre si sono toccati numerosi altri temi, tra cui quello delle fontane pubbliche – in stato di degrado, al contrario delle nuove casette dell’acqua (che però sono a pagamento) – e quello di Piazza Arringo, per la quale il nuovo progetto è stato presentato solo una volta già deciso, senza interpellare prima la cittadinanza.

Fontana in Rua della Campana
FONTANE – Per quanto riguarda le fontane, il problema sollevato è quello dello stato in cui versano tali opere che, nel territorio, erogavano acqua potabile. «La questione tocca da vicino la qualità della vita dei cittadini ascolani – spiega il consigliere Cappelli – Le fontane garantiscono l’accesso gratuito a un bene essenziale come l’acqua potabile, riconosciuto come diritto fondamentale, oltre a rappresentare un valore storico e architettonico per la nostra città. Oggi numerose fontane versano in condizioni di inattività o in evidente degrado. Inoltre, un Comune che ha problemi a mantenere attive le proprie fontane non può mostrarsi felice quando inaugura le casette dell’acqua, che non rappresentano un palliativo, un’alternativa o un progresso rispetto alle fonante pubbliche, dato che non sono gratuite e fanno pagare l’acqua anche profumatamente».
«Abbiamo la mappatura delle fontane, sono tutte gestite dalla Ciip anche se alcune sono di proprietà del Comune e altre private – spiega Fioravanti – Durante il periodo estivo, a causa della crisi idrica, hanno avuto una riduzione dell’apertura. Per quelle non funzionanti, tante sono state oggetto di manutenzione ma vandalizzate. Il maggior problema dei fontanili storici è il vandalismo, dovremmo dotarle di video sorveglianza. Al momento non esiste un piano strutturato di manutenzione ordinata o straordinaria, facciamo interventi singoli in base alle esigenze».

Il render del progetto Piazza Arringo
PIAZZA ARRINGO – Altro tema delicato è quello di Piazza Arringo, per i cui lavori di pavimentazione non è stato attivato un percorso partecipativo dal Comune. «Vogliamo chiedere perché la cittadinanza è stata informata della nuova pavimentazione di una delle piazze più importanti della città soltanto dopo che il progetto esecutivo e il render erano già stati approvati – dice il consigliere Dominici – È opportuno non chiedere nulla a chi la città la vive ogni giorno?».
«Ad Atene alla fine del VI secolo a.C. c’era una democrazia diretta, quindi lì potevamo anche immaginarlo – risponde Fioravanti – Ma qui ci vogliono gli strumenti. Noi crediamo fortemente nella democrazia, ma crediamo anche nelle competenze. Se parliamo della qualità della pietra, io non mi baso su quello che penso io, ma mi affido a professori, tecnici, esperti. Non abbiamo lavorato nelle segrete stanze, sono cinque anni che facciamo tavoli di partecipazione su Piazza Arringo. Con le Università, con i professionisti della città. Il fatto che non le presentiamo al collettivo non vuol dire che non abbiamo fatto partecipare. Detto questo, abbiamo scelto politicamente di utilizzare travertino, sia bianco che quello più scuro, del territorio Piceno».
In Consiglio sono stati poi votati i consiglieri Piccioni, Orsini, D’Annibale e Vannicola come componenti del consiglio del Consorzio BIM Tronto. Si è poi parlato molto del nuovo Dup – approvato -, ossia il Documento Unico di Programmazione, il principale strumento per la guida strategica e operativa di un Comune italiano. Ascoli ha un nuovo Dup per il biennio 2026-2028: il documento descrive le linee guida che il Comune seguirà e le macro-opere che il Comune realizzerà nel futuro prossimo. Rimandati, infine, 10 dei 17 punti previsti all’ordine del giorno, prima del saluto commosso di Francesca Pantaloni che andrà in Regione.

Il saluto commosso di Francesca Pantaloni
IL SALUTO DI PANTALONI – «Ci tenevo a salutare pubblicamente perché oggi ufficialmente rassegno le mie dimissioni come assessore al bilancio del Comune di Ascoli Piceno – dice una commossa Francesca Pantaloni – La politica è anche fatta col cuore, sinceramente quello che ho condiviso in questi anni, prima da consigliere e poi in questi 15 mesi da assessore, è stato un bel periodo, ricco di formazione e di condivisione, con tutti i colleghi. Questo sicuramente non è un addio, ma un saluto – dice dopo aver ringraziato tutti – Io continuerò a lavorare per la città, solo in un’altra dimensione, tramite la Regione, ma lavorerò per Ascoli con cuore e impegno. Ci sarò sempre, anzi, lavorerò ancora di più. Grazie e un abbraccio a tutti».
A.P.
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