Trisungo, auto bloccate sulla Salaria: «Ci dicano se qui si può vivere o se ce ne dobbiamo andare»
Franchi: «Parleremo con Anas e Prefetto»

di Andrea Pietrzela

Le auto in coda sulla Salaria

Più di mezz’ora fermi sulla strada. Sulla Salaria, all’altezza di Trisungo. È questa la segnalazione arrivata nella mattinata di oggi.

«Questa volta l’interruzione non era programmata – ci scrive un automobilista – Sono sei giorni che per, rimuovere un masso, è stato creato grande disagio a pendolari e lavoratori».

Nelle foto e nei video inviati in redazione si vedono auto in coda, ferme, sotto al sole. Con alcuni automobilisti che, per sgranchirsi le gambe, aprono la portiera e si concedono una passeggiata sull’asfalto.

«C’è un semaforo prima del cantiere della galleria – spiega il sindaco di Arquata Michele Franchi – Stamattina si sono resi conto che c’era un altro pezzo di masso pericolante, che era da rimuovere. E all’ultimo momento c’è stata una chiusura di circa mezz’ora. Si sono resi conto del problema sul momento e si è cerata la coda per bonificare l’area. Quando toglieranno il semaforo? Credo nei prossimi giorni».

Chi era in coda in auto, però, non è nuovo a problemi di questo genere. «Potete immaginare i problemi tra ditte, camion, imprese, eccetera. Ci devono dire se ancora si può vivere quassù o se ce ne dobbiamo andare», ci scrive con rabbia e rassegnazione un automobilista rimasto bloccato nel traffico.

Il sindaco di Arquata Michele Franchi

«Il discorso in quell’area è sempre delicato, perché si tratta di un versante che conduce a una galleria. I massi pericolanti potevano diventare potenzialmente pericolosi, quindi sono stati rimossi. Ma tutti stanno lavorando per accelerare l’apertura della strada a doppio senso – assicura Franchi – Nei prossimi giorni faremo un incontro con Anas e con Prefetto per capire le implementazioni di altri semafori e fare in modo che i cronoprogarmmi dei cantieri vengano rispettati. Anche perché con altri cantieri verso Ascoli, la nostra situazione rischia di peggiorare giorno dopo giorno facendoci diventare sempre più irraggiungibili. Su questo mi accodo all’appello lanciato da Stangoni: bisogna assolutamente fare in modo di snellire le procedure per le ditte che vanno in contenzioso».

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