di Salvatore Mastropietro
«Una frode da 10 milioni di euro, sfruttando il farraginoso sistema delle norme sul bonus 110 per cento e cedendo crediti anche ad alcune società calcistiche». Si apre così l’articolo pubblicato ieri dall’edizione online di Repubblica e rilanciato, nel giro di poche ore, da Corriere della Sera (edizione romana), Roma Today e Ansa.

(foto Ascoli Calcio)
Nel mirino della Procura di Roma e del nucleo Pef (polizia economico-finanziaria) capitolino è finita Distretti Ecologici SpA, azienda specializzata nella bio Edilizia e nell’efficientamento energetico legata alla famiglia Passeri, proprietaria dell’Ascoli Calcio, e coinvolta in passato come socia di minoranza del club bianconero (tra l’ottobre 2021 e l’aprile 2024) e come uno dei principali sponsor della stagione in corso.
Le indagini, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, sono partite dalle denunce di alcuni condomini di quartieri romani (Montesacro, Tufello, Colli Aniene e Don Bosco), i cui lavori deliberati in assemblea non sarebbero mai stati realizzati, pur risultando rendicontati ai fini del credito d’imposta. Proprio questi crediti — secondo l’ipotesi accusatoria — sarebbero stati ceduti ad alcune società calcistiche, tra cui Ascoli e Latina. Nessuna delle due, precisa Roma Today, risulta al momento indagata.
Casi simili erano già emersi nelle inchieste che avevano coinvolto Brescia e Trapani, penalizzate al termine della scorsa stagione per l’utilizzo di crediti fiscali inesistenti. Per l’Ascoli, invece, i controlli Covisoc in sede di iscrizione al campionato 2025-26 non avevano evidenziato criticità, ma avevano comunque acceso un campanello d’allarme.
L’aver fatto scattare interdizioni, sequestro di beni e misure cautelari, secondo quanto indicato dal Corriere della Sera, è dato da un «elevatissimo rischio di reiterazione relativamente ai medesimi reati per cui si procede dovendosi ritenere che gli indagati siano soggetti al crimine da cui ricavano i normali mezzi di sostentamento nonché il perno di una vasta rete di rapporti economici societarie fondati prevalentemente sull’illecito fiscale». Accuse gravi che andranno inevitabilmente approfondite in sede processuale.

Il presidente Bernardino Passeri (foto Ascoli Calcio)
La diffusione della notizia, inevitabilmente, è stata rapida e ha portato con sé una serie di domande e interrogativi.
Ad alcune è possibile dare risposta: Distretti Ecologici SpA non è direttamente coinvolta tra gli azionisti dell’Ascoli Calcio (a partecipare la società sono, infatti, “Passeri Impresa S.r.l.” e “Alo & Partners S.r.l.”); Bernardino Passeri non è il rappresentante legale della Distretti Ecologici SpA (è, invece, presidente e amministratore unico della “Passeri Impresa S.r.l.” e dell’Ascoli Calcio stessa, nonché azionista della “Distretti Ecologici Holding”, che controlla proprio la “Distretti Ecologici SpA”).
Ad altre domande, compreso il rischio di eventuali ripercussioni sul mondo Ascoli, invece, no. E occorrerà inevitabilmente attendere le risultanze dell’iter processuale.
La tifoseria bianconera, da sempre particolarmente attenta agli aspetti societari del club di Corso Vittorio Emanuele, resta con il fiato sospeso, ben consapevole che generare eccessivo allarmismo in questa fase, in cui vederci chiaro non è semplice e in cui le indagini devono fare tutto il naturale e doveroso corso, sarebbe errato. In ogni caso, la situazione genera legittime preoccupazioni, che – si spera – possano essere dissipate in breve tempo nell’ambito di una stagione sportiva che, fin qui, aveva restituito una grande dose di entusiasmo e ambizioni, grazie anche al lavoro della proprietà.
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