Bollette salate: rincari oltre ogni previsione, il Comune deve attingere alle riserve di Bilancio

SAN BENEDETTO - L’amministrazione sambenedettese preleva 27.420 euro dal Fondo di Riserva per far fronte ai costi delle utenze, cresciuti oltre le stime calcolate, in un contesto di prezzi energetici ancora instabili. Lo sanno bene tante famiglie, alle prese col carovita sempre più forte
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di Marco Braccetti

 

L’aumento continuo delle bollette non pesa solo sulle famiglie, ma anche sugli enti pubblici. Il Comune di San Benedetto ha dovuto ricorrere al Fondo di Riserva, prelevando 27.420 euro per coprire le spese di luce, gas, acqua e altri servizi, risultati più onerosi rispetto a quanto previsto nel Bilancio iniziale. La decisione è stata approvata dalla giunta guidata dal sindaco Spazzafumo durante una delle ultime sedute.

La sede comunale di San Benedetto

 

Il Fondo di Riserva è una dotazione obbligatoria nei Bilanci comunali e serve proprio a gestire spese impreviste o a potenziare capitoli insufficienti nel corso dell’anno. Stavolta, i tecnici della ragioneria hanno ritenuto necessario utilizzarlo. Nella delibera, predisposta dal funzionario Antonio Di Battista, si sottolinea che per rispettare i tempi di pagamento imposti dalla legge, l’Ente deve poter contare su risorse adeguate fino alla fine dell’anno, evitando di ritrovarsi senza fondi per far fronte ai probabili aumenti delle utenze.

 

Dal punto di vista contabile, la variazione è minima: l’unico intervento consiste nel prelievo dal Fondo di Riserva, come confermato dal prospetto aggiornato all’11 novembre. Il contesto generale non aiuta. Negli ultimi mesi il mercato energetico ha registrato oscillazioni rilevanti: diversi report indicano aumenti e variazioni sensibili tra il 2024 e il 2025, con rialzi che hanno inciso in particolare su chi è legato a tariffe variabili o appartiene a categorie più fragili. Alcune analisi mostrano incrementi a doppia cifra in determinati trimestri per specifiche tipologie di utenza, mentre statistiche più ampie, che includono tasse e oneri, evidenziano variazioni più moderate.

 

Il risultato, per famiglie e amministrazioni locali, è un quadro di costi meno prevedibili e spesso più gravosi rispetto all’anno precedente, una piccola dimostrazione di quanto l’energia resti un elemento economico capriccioso e difficile da imbrigliare.


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