Tutti all’attacco di Spazzafumo: «Egotico e senza condivisione», non invitati i tre consiglieri di Ccp

SAN BENEDETTO - Gli ex consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni spiegano dettagliatamente le motivazioni che hanno decretato la fine del mandato. Presenti in 12, centrodestra, centrosinistra, Gruppo Misto e San Benedetto Viva, tranne i tre esponenti di Centro Civico Popolare che hanno aperto la crisi
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di Pier Paolo Flammini

 

Solo il primo atto di quel che sarà. Un po’ anomalo, perché vedere seduti tutti insieme esponenti di destra, sinistra e centro, uniti contro il nemico comune è cosa rara. Ma così è: d’altronde, tutti rivendicano di essere stati all’opposizione della giunta Spazzafumo, chi già dalla scorsa campagna elettorale, altri, invece, aggiunti in corsa dopo aver abbandonato la maggioranza fino alla crisi finale.

Consiglieri comunali in conferenza stampa criticano le scelte della giunta Spazzafumo

 

Originata, ormai si sa, dai quattro consiglieri di Centro Civico Popolare che se ne sono andati quando si sono dimessi gli assessori Domenico Pellei (Bilancio) e Cinzia Campanelli (Turismo). Consiglieri diventati tre al momento di firmare le proprie dimissioni dal notaio, martedì pomeriggio: Elena Piunti infatti si è defilata. Ad ogni modo non sono stati invitati alla conferenza stampa né Eldo Fanini, ex presidente del Consiglio Comunale, né il capogruppo di Ccp Fabrizio Capriotti né l’ex consigliere comunale Domenico Novelli. Forse rei di non aver presentato nei tempi opportuni una mozione di sfiducia che avrebbe portato la crisi in Consiglio Comunale, stante le mancate dimissioni del sindaco.

 

Riportiamo di seguito le dichiarazioni dei consiglieri intervenuti.

 

Emanuela Carboni (Piunti Sindaco): Abbiamo posto fine a questa situazione, l’Amministrazione Comunale ha avuto il record di fondi e hanno fatto danno dall’inizio, dai 100 mila euro spesi per gli uffici del sindaco alla nuova fascia tricolore, ieri abbiamo avuto notizia per la quarta volta di uno spettacolo di burlesque al Concordia, non se ne può più.

 

Lorenzo Marinangeli (Lega): Io mi sono sempre schierato dalla parte della tifoseria sul progetto Ballarin in merito al progetto della Curva Nord Massimo Cioffi, per il mantenimento della Curva. Invece abbiamo assistito a tanta confusione con i lavori fermi da oltre un anno, non so come sarà il futuro, ci fossimo stati noi tutto sarebbe stato già concluso. La debolezza dell’Amministrazione era chiara già dall’inizio quando tre consiglieri sono passati in minoranza. Non c’è da creare lo spauracchio che creano in diversi, la venuta del Commissario non porterà chissà quale disagio.

Pasqualino Piunti

 

Pasqualino Piunti (Lega): Non bisogna preoccuparsi del commissario, abbiamo già vissuto questa situazione dopo la caduta di Martinelli. Abbiamo vissuto quattro anni difficili. Noi faremo la nostra parte per il bene della città.

 

Luciana Barlocci (Gruppo Misto): Abbiamo perso una grande occasione, si era parlato di creare un ufficio Europa per intercettare i fondi europei, Spazzafumo parla di decine di milioni di euro che sono stati conquistati dalla città, ma io credo che abbiamo perso tantissime occasioni. Io sono contrariata anche dai due assessori dimissionari, ho letto il post dell’assessore Campanelli che dà la colpa all’opposizione e alla stampa, ma posso dire che come Gruppo Misto abbiamo portato tantissime idee ma non siamo mai stati ascoltati.

 

Giorgio De Vecchis (Gruppo Misto): Qui non ci sono tutti i firmatari, e non è casuale. Tutti noi avremmo preferito un dibattito consiliare, ma la politica è l’arte del possibile. Chi era all’opposizione deve seguire il mandato elettorale che per quanto mi riguarda era nato in maggioranza ma è stato immediatamente tradito. Chi ha fatto cadere il sindaco, ed è qui assente, è molto differente dalla nostra. Quello che ho scoperto tre anni fa loro lo hanno scoperto adesso, dopo la spartizione del potere col sindaco. Poi un consigliere che passa all’opposizione abbia come mandato di liberare la città dalla maggioranza. Questa è stata una amministrazione circondata da opacità quando doveva essere la più trasparente. Questa amministrazione ha dimostrato che il sindaco soffriva di egotismo, quello che è accaduto oggi per me doveva accadere immediatamente. Ho solo una recriminazione: una parte di quella maggioranza avrebbe potuto mettere il sindaco Spazzafumo spalle al muro e dare un ordine democratico a quella Amministrazione. Oggi dopo 4 anni sentiamo i consiglieri di Centro Civico Popolare dirci che il sindaco faceva tutto da solo. Parlo della nomina di un segretario comunale, dei dirigenti, che sono sue prerogative certo ma che in un ambiente democratico vanno concordate con la maggioranza. Si è demolito l’ufficio lavori pubblici e si è inserito un dirigente non all’altezza, è tutto fermo. Il Ballarin è l’emblema di una situazione non fatto con volontà malevola ma per egotismo, costa più l’archistar che tutto quello che è stato realizzato. Questa città non sforna nuovi politici né nei partiti né nelle liste civiche. Forse è meglio che viene governata da un Commissario Prefettizio che gestisce ordinaria o straordinaria amministrazione, non decide solo sulle scelte strategiche.

Io non ho grosse speranze, dopo 30 anni, mi metterei volentieri a dare una mano per rinnovare la classe politica, anche i cittadini non devono essere superficiali, basta a votare perché c’è l’amico o la prebenda.

Aurora Bottiglieri

 

Annalisa Marchegiani (Gruppo Misto): Era doveroso fare quello che abbiamo fatto. L’Amministrazione ha l’emblema nei pilastri di cemento del Ballarin. E’ mancato un minimo di rigore anche nella fase finale, con un proliferare di delibere, i motivi li ha spiegati in parte il sindaco, quando si è detto ricattato dai consiglieri e assessori. Il Consiglio Comunale in questa Amministrazione ha rivestito sempre un ruolo secondario. Abbiamo avuto una Bambinopoli bloccata per tre anni. Gli assessori che si sono dimessi lasciano gli uffici nel disastro totale.

 

Aurora Bottiglieri (Pd-Nos): La mia recriminazione principale riguarda la Sanità. Noi di centrosinistra abbiamo portato di tutto, interrogazioni, documenti, ma il sindaco irrigidito nelle sue convinzioni non ha voluto ascoltare nulla. Questo al sindaco non gliel’ho perdonato dall’inizio, dal primo Consiglio Comunale. Poi ci fu il Consiglio comunale aperto con Acquaroli, Lina Lazzari, allora assessore, mi disse fuori “Ma perché festeggiano quelli là dentro?”. Lina aveva esperienza e farla andare via è stato un grande errore. Ci sono concessioni che scadono il 31 dicembre, come la Bocciofila, e spero che le cose vadano meglio.

 

Paolo Canducci (Europa Verde): Siamo arrivati a cambiare ben 5 assessori, e anche l’epilogo di ieri è la prova dell’inadeguatezza del sindaco, è partito da 15 consiglieri ed è arrivato a 6, ma invece di prenderne atto e dimettersi è rimasto incollato alla poltrona nella speranza che si facesse un regolamento di conti in Consiglio Comunale. Non funziona così, la poltrona del sindaco non è la poltrona di casa, non è un posto che si tiene per diritto ma si tiene perché hai una maggioranza. Quello che è stato fatto ieri dai consiglieri di opposizione è derivante dalla gestione del sindaco. Chi chiede il Consiglio Comunale non sa che questo pomeriggio non si sarebbe votata alcuna mozione di sfiducia, si sarebbe andati avanti fino all’approvazione del Bilancio. Il bene della città è liberare la città dall’Amministrazione, da adesso si apre la pagina della campagna elettorale. Le dimissioni erano un segno di rispetto per la città, e non è stato fatto. La mozione di sfiducia necessita di dieci giorni prima di essere discussa in Consiglio Comunale.

 

Barbara De Ascaniis (San Benedetto Viva): Un momento difficile, fatto col cuore e con la mente, la coerenza del nostro gruppo non è mai mancata. Siamo stati l’opposizione dentro la maggioranza per un po’ di tempo, finché potevamo essere dentro. Non abbiamo condiviso la destinazione dell’avanzo, abbiamo pensato che le priorità della città non fossero le feste ma la manutenzione e gli interventi. Poi c’è stato l’ingresso di Forza Italia, che era all’opposizione anche prima del voto. Questo ci ha fatto ritenere che la cosa migliore fosse di andare al voto il prima possibile. Ringrazio i colleghi che ho conosciuto e i dipendenti comunali che secondo noi hanno fatto bene

 

Andrea Traini (Fratelli d’Italia): L’Amministrazione spesso non aveva i numeri e sono saltati dei Consigli Comunali per mancanza di numero legale. Oggi leggere sulla stampa attacchi all’opposizione perché siamo andati a firmare dal notaio lascia senza parole. Volevamo una assunzione di responsabilità da parte del sindaco. Se sono rimasti in 6, si doveva fare una domanda e questo non è avvenuto e non sono venute le dimissioni. Io da ex assessore al Bilancio non avevo tutte le risorse che ha avuto Spazzafumo, non avevo fondi del sisma, non avevo fondi Pnrr, e neanche debiti pregressi come è accaduto a noi. Se oggi vediamo tutti questi cantieri, significa che non sono stati capaci di spendere questi soldi.

 

Nicolò Bagalini (Fratelli d’Italia): Ero in vacanza ma lì in tanti mi hanno chiesto di tornare per firmare la caduta dell’Amministrazione, gesto che ho fatto con chiarezza. Si parla di rinnovamento, sono uno dei più giovani in Consiglio Comunale, per fare del bene a questa città. La firma che ho apposto dal notaio è stata una liberazione, in quest’aula per me sacra spesso mi sono vergognato perché ho assistito a cose dell’altro mondo. Lancio un appello a tutti, di impegnarci per alzare una asticella qualitativa, la nostra città non può restare appesa al palo.

 


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