Ricordo, fede e servizio: i Carabinieri celebrano la Virgo Fidelis

ASCOLI - Il Comando provinciale ha reso omaggio ai Caduti di Culqualber, agli orfani e alle vedove dell'Arma, sottolineando il valore civile e umano del sostegno alle famiglie. La cerimonia Nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Mozzano
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Presenti alla cerimonia autorità civili e militari del Piceno

 

 

Questa mattina, 21 novembre, alle 10.30, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Mozzano, officiata da padre Paulo Lopes Da Silva Marcone, i Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno hanno celebrato la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma.

Il comandante Domenico Barone

Al termine della Santa Messa, il Comandante provinciale, colonnello Domenico Barone, ha richiamato anche le altre ricorrenze del 21 novembre: l’84° anniversario della Battaglia di Culqualber e la Giornata dell’Orfano.

Un pensiero particolarmente sentito è stato rivolto agli orfani sostenuti dall’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri e alle vedove, «prime destinatarie del dolore per le gravi perdite d’affetto».

 

«La Virgo Fidelis – ha ricordato Barone – rappresenta una ricorrenza dal profondo significato simbolico, capace di unire idealmente valori militari e spirituali».

Durante la celebrazione è stato rinnovato solennemente l’impegno di servizio, nel ricordo di quei carabinieri che, «continuando a credere nella Patria e sublimando fedeltà e onore», caddero nella battaglia di Culqualber, conclusasi il 21 novembre 1941 in Africa orientale.

 

Per l’eroica resistenza del I Battaglione Carabinieri mobilitato, alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con una motivazione rimasta nella memoria storica: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi.

Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”, (Culqualber, agosto-novembre 1941).

 

Al termine della cerimonia, il colonnello Barone ha rivolto un ringraziamento alle autorità civili e militari intervenute, ai cittadini presenti, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e ai carabinieri in servizio e in congedo, per la loro vicinanza e partecipazione.


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