di Elena Minucci
Decisione sofferta ma ferma quella presa dal pilota ascolano, Kevin Sabatucci, classe 1999, promessa del motociclismo, che ha annunciato di fermarsi. Le parole arrivano direttamente da lui, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook:
“Dopo sette lunghe e intense stagioni, nel 2026 non correrò più nel Mondiale. È dura da accettare: non vedevo l’ora di affrontare questo cambio forzato di categoria con l’arrivo della Sportbike, ma non ci sarà spazio per me. Inutile starvi a dire quanto questa cosa mi faccia male, ma non posso farci nulla. I risultati ottenuti negli ultimi anni, per svariati motivi, sono stati deludenti e, con l’età che avanza e il budget molto risicato che ho a disposizione, pongo fine alla mia avventura nel Mondiale Superbike.
Ad oggi non so ancora cosa mi riserverà il futuro: sono senza una sella e sto cercando di lavorare per riscattarmi, per dimostrare a me e a tutti quanti voi che sono lo stesso che ha lottato per due titoli italiani fino all’ultima gara e che ha ottenuto podi e vittorie nel Mondiale. E finché sentirò quel fuoco dell’adrenalina bruciare dentro di me, lotterò con tutto me stesso per scendere in pista e correre più veloce che posso, perché so di non aver detto ancora tutto. Per il momento vi ringrazio per avermi seguito e supportato in tutti questi anni, nel bene e nel male, sperando di potervi dare qualche buona notizia il prima possibile”.
Una notizia amara per un pilota che, iniziando a correre da piccolo, ha affrontato stagioni difficili, ma che è stato anche in grado di rialzarsi sempre
Kevin, cosa è successo e cosa ti ha portato a prendere questa decisione?
«Non è successo niente di particolare. Vengo semplicemente da due stagioni molto difficili: l’anno scorso ho avuto la frattura del femore e quest’anno, senza una ragione apparente, i risultati sono stati deludenti. Una buona condizione, ma pochi risultati concreti. A tutto questo si aggiungono l’età che avanza e il budget economico limitato che ho a disposizione».
Quando hai capito di voler lasciare il Mondiale?
«Questo era il mio ultimo anno nella Supersport 300, perché dall’anno prossimo entrerà una nuova categoria, la Sportbike sia nel Mondiale sia nei campionati nazionali, che sostituirà la Supersport 300. Parliamo di moto di cilindrata superiore, molto più costose, e di conseguenza anche i costi, che i team devono affrontare per una stagione, aumentano. Le squadre chiedono budget più alti e, mettendo insieme tutti questi fattori, purtroppo sono rimasto senza moto».
Qualcun altro ti ha contattato?
«Sì ma le richieste economiche sono troppo alte per cui non sono riuscito a raggiungere i budget necessari. Sto provando a cercare una moto nel Campionato Italiano, nella Sportbike, ma al momento non so se ci riuscirò».
Cosa provi per questa scelta?
«Mi dispiace da morire. La decisione di non voler più correre non nasce da una mia scelta. La vita va avanti. Se mi guardo indietro, però, vedo tutto ciò che ho raggiunto e gli obiettivi conquistati negli anni. Di questo, sono fiero di stesso e di quello che ho fatto».
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