La vicenda sul riacquisto dei parcheggi cittadini vira bruscamente. Dopo oltre un anno e mezzo di atti preparatori, avvisi pubblici e un percorso amministrativo costruito in vista della gara, tutto viene archiviato. Nel Consiglio comunale del 25 novembre approderà infatti una delibera d’indirizzo che ribalta completamente lo scenario e introduce una soluzione inattesa: la gestione della sosta potrebbe essere affidata direttamente ad Ascoli Reti Gas srl, la società comunale che oggi si occupa esclusivamente di distribuzione del gas.
Nella proposta firmata dal sindaco Marco Fioravanti, si prende atto della volontà espressa dall’assemblea dei soci di Ascoli Reti Gas lo scorso 18 novembre di assumere la gestione dei parcheggi dopo il riscatto da Saba e di occuparsi in futuro anche di altri servizi strumentali. Allo stesso tempo, si prevede la creazione di una nuova società – una “newco” – nella quale verrebbero conferiti gli impianti e la gestione del gas attualmente nella disponibilità di Ascoli Reti Gas. Questa nuova società sarebbe poi aperta al mercato attraverso la cessione di quote a soggetti terzi.
Il risultato, se la delibera venisse approvata, sarebbe un doppio sdoppiamento: Ascoli Reti Gas verrebbe “svuotata” dagli asset del gas e trasformata in gestore dei parcheggi, mentre la newco che erediterà le reti verrebbe messa in vendita per finanziare l’operazione.
Una manovra complessa e giudicata da più parti rischiosa. Tra le voci più critiche c’è il segretario del Partito Democratico, Francesco Ameli, che già settimane fa aveva sollevato dubbi sull’effettiva fattibilità del percorso avviato dall’amministrazione.
«Il 22 ottobre avevo detto che la procedura si era arenata e oggi i fatti dimostrano che avevo ragione – afferma – Non solo siamo davanti a un totale cambio di rotta, ma spunta anche Ascoli Reti Gas, che fino a ieri non aveva alcun ruolo nella partita dei parcheggi. È il segnale evidente che il percorso amministrativo portato avanti finora è fallito».
Ameli sottolinea in particolare il nodo economico, considerato il cuore della questione. «Manca il Business Plan, e questa è la cosa più grave – dichiara -. La Corte dei Conti lo ha richiesto, il buon senso lo impone, ma il Comune arriva in Consiglio senza uno strumento fondamentale per valutare sostenibilità, ricavi e rischi. Senza un piano economico serio, l’operazione mette a rischio le casse comunali».
Secondo il segretario dem, il paradosso maggiore sarebbe la decisione di mettere mano proprio alle reti del gas, un tempo considerate un patrimonio strategico. «Quando fu venduta Piceno Gas, l’allora sindaco Castelli definì le reti una “miniera d’oro”. Ora, per comprare i parcheggi, si rischia di svendere uno degli ultimi tesoretti rimasti. È davvero necessario? Perché si arriva a queste scelte senza informare adeguatamente la città e senza presentare dati, numeri e prospettive?», si chiede Ameli. «E soprattutto: se questa operazione è così conveniente, perché non si trova un socio privato disposto a partecipare, invece di ricorrere a una società del Comune?».
La delibera che approderà martedì in Consiglio si presenta come un atto di indirizzo, quindi privo dei pareri tecnico-contabili previsti per gli atti più impegnativi. Ma le conseguenze, se dovesse essere approvata, sarebbero tutt’altro che marginali: da un lato l’affidamento diretto ad Ascoli Reti Gas della gestione della sosta, dall’altro la costituzione della newco del gas e la sua successiva vendita.
Una svolta che ridisegna l’assetto delle partecipate comunali e potrebbe incidere in modo significativo sugli equilibri finanziari dell’ente. Molti nodi restano irrisolti, e il dibattito in aula si annuncia acceso. La partita dei parcheggi, già lunga e complessa, sembra destinata ad aprire un capitolo completamente nuovo.
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