Oltre 100 donne chiedono aiuto ai centri antiviolenza: stalking e maltrattamenti in crescita

ASCOLI - I dati mostrano come il fenomeno sia ancora molto preoccupante, radicato soprattutto tra le mura domestiche. La forma di violenza più diffusa è quella psicologica. Sul fronte giudiziario, crescita del 14,28% dei processi: passano da 175 a 200
...

 

di Elena Minucci

 

Ad Ascoli sono state oltre 100 le donne, che fino al 31 ottobre 2025, hanno chiesto aiuto ai consultori e ai Centri Antiviolenza del territorio.
Nonostante una lieve flessione dei femminicidi, la situazione resta allarmante: uno dei casi più drammatici accaduto nel Piceno, è stato senza dubbio l’omicidio di Emanuela Massicci, 45 anni, uccisa dal marito Massimo Malavolta, il 19 dicembre scorso a Castignano. Un episodio che ha scosso la comunità e che ha riportato all’attenzione la necessità di intervenire con misure più efficaci.

I funerali di Emanuela Massicci

 

Secondo il report della violenza di genere del 2024, la forma di violenza più diffusa è quella psicologica, nella maggior parte delle segnalazioni, seguita poi dalla minaccia, la violenza fisica, lo stalking mentre le violenze sessuali, anche se meno frequenti, sono sempre presenti.

 

Sono però ancora poche le donne che scelgono da sole di chiedere aiuto ai centri antiviolenza. Un aspetto che fa riflettere, perché se da un lato, sono diminuiti gli accessi, ciò non significa però, che i casi di violenza si siano ridotti. Anzi, tante di loro, nei casi di matrimonio, convivenza o presenza di figli, hanno paura che un’eventuale segnalazione all’autorità giudiziaria, della quale viene informato il maltrattante, spesso il marito o il compagno, possa compromettere la loro sicurezza. I dati infatti, evidenziano come il fenomeno della violenza sia ancora molto diffuso: colpisce proprio dove dovrebbe esserci amore e che si consuma nella maggior parte dei casi tra le mura domestiche.

Sul fronte giudiziario, si registra un’importante crescita del 14,28% dei processi penali: nel distretto di Ascoli, sono passati da 175 nel 2023 a 200 nel 2024. Sono cresciute le denunce per stalking, 83 rispetto ai 65 del 2024, i maltrattamenti saliti da 76 a 79, e le violenze sessuali da 14 a 19. In diminuzione invece, le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

 

Insomma, la violenza di genere continua ad essere un fenomeno sempre più allarmante: ogni anno i dati ci mostrano come sia importante intervenire con azioni di protezione e sensibilizzazione. In questo ambito, il lavoro di rete continua a rappresentare lo strumento essenziale per dare supporto alle vittime di violenza. Fondamentale il ruolo del Centro Antiviolenza “Donna con te” gestito dall’ associazione” On the Road”, che ha la sua sede ad Ascoli e sportelli a Spinetoli e San Benedetto del Tronto e che lavora in coordinamento tra enti pubblici, servizi sociali, forze dell’ordine, tribunale e consultori, costruendo percorsi personalizzati di uscita dalla violenza e nella formazione degli operatori.

 

Importante nella protezione delle vittime, anche la presenza delle Case Rifugio, luoghi sicuri che ogni anno accolgono un’alta percentuale di donne e le tutelano da situazioni di pericolo. Si registra però, una forte mobilità in entrata e uscita con quasi il 10% delle vittime, che lasciano le strutture per trasferirsi altrove o tornare dal maltrattante.

 

I dati evidenziano quanto sia necessario un impegno continuo, per garantire un reale cambiamento e offrire a tutte le vittime percorsi concreti di protezione, in modo tale che specialmente le donne possano denunciare, mettersi in “salvarsi” e non ricadere di nuovo nelle grinfie del proprio aggressore.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X