Braccio di ferro sul Centro Agroalimentare, Piergallini contesta la partecipazione della Regione Marche
SAN BENEDETTO - Il consigliere regionale del Pd critica la gestione del Caap di San Benedetto sulla base di rilievi della Corte dei Conti. Replica il Rup del progetto Pnrr ed ex partecipante del Consiglio di Amministrazione Di Silverio: «Ripete ciò che gli hanno detto senza verificare né i documenti né conoscere la nostra realtà. Faccia un salto da noi»
Sembra di essere tornati indietro di qualche anno, quando attorno del Centro Agroalimentare del Piceno si tenne una lunga contesa da parte all’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione guidato dall’Amministratore Delegato Francesca Perotti.
Il motivo dell’innesto della nuova polemica è nelle dichiarazioni del consigliere regionale Enrico Piergallini (Partito Democratico), vicepresidente del Consiglio Regionale, in merito al Rendiconto di Bilancio della Regione Marche. In un breve elenco di cose che “non vanno”, Piergallini esordisce così: «Non va il mantenimento della partecipazione regionale nel Centro Agroalimentare del Piceno S.p.A., che – come rilevato dalla Corte dei Conti – mostra profili di incoerenza con le norme del Testo Unico sulle Società a Partecipazione pubblica».
A pagina 34 del Giudizio della Corte dei Conti “Sezione Regionale di Controllo per le Marche”, infatti si legge: Il mantenimento della partecipazione regionale nel Centro Agroalimentare del Piceno s.p.a. mostra profili di incoerenza con le norme del Tusp; al riguardo, la Sezione non può non rimarcare alcuni rilievi già formulati in occasione del precedente giudizio di parificazione, anche in considerazione della risalente adozione del provvedimento di alienazione delle quote, della irreversibilità della decisione di dismissione nonché dell’avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte della Regione Marche e senza che la revoca delle precedenti determinazioni abbia dato contezza della compatibilità di tale scelta con i principi del Tusp e con i principi generali posti a presidio dell’azione amministrativa.
A Piergallini risponde sempre via social Corrado Di Silverio, attuale Responsabile Unico del Progetto Pnrr per il Centro Agroalimentare e in passato nel Consiglio di Amministrazione dello stesso.
«Caro Enrico, hai scelto la via più facile: ti sei messo a ripetere pedissequamente ciò che ti hanno suggerito e che tristemente ripetete senza voler effettivamente comprendere, adeguandoti senza discutere al “copione” che qualcuno ha scritto per te» scrive.
«Il Centro oggi è diventato un organismo vivo, con numeri, progetti, investimenti e una strategia seria di crescita. Se davvero volevi fare un’analisi critica, avresti potuto informarti. Leggere i documenti, i bilanci, il piano Pnrr, verificare il risultato degli investimenti. Invece la facilità nel “dire cose” ha preso il posto della fatica di verificare. Ti invito a leggere con attenzione, a controllare i numeri, a non fidarti di quel che ti viene detto di dire» continua Di Silverio.
«Nel 2024 il Centro ha chiuso con il bilancio in utile per la settima volta di fila – ribadisce – ha intercettato fondi Pnrr per un progetto che è stato considerato tra i migliori a livello nazionale nella sua categoria. Grazie a quel finanziamento, si sono avviati lavori per realizzare un parco fotovoltaico che coprirà 8 mila metri quadrati tra coperture e tettoie, per migliorare l’efficienza energetica, la logistica e rendere la struttura più sostenibile. È in corso anche il revamping dell’area destinata al settore ittico, con nuove strutture e gruppi frigo moderni, nuove banchine di carico e l’implementazione di un sistema di sicurezza e di digitalizzazione per la logistica delle merci. Nel 2025 abbiamo cambiato denominazione in Centro Agroalimentare delle Marche, per ribadire ancora di più il ruolo non più solo locale ma regionale».
E quindi la conclusione: «Se vuoi davvero renderti conto delle cose, facci un salto: vieni a visitare il Centro. Vedi coi tuoi occhi quello che c’è, le aziende che ci lavorano e tutti gli addetti che da prima dell’alba lavorano qui, non quello che qualcuno ti ha raccontato».