Si chiude definitivamente, dopo otto anni di udienze, accuse e sospetti, la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Enrico Liviero, Enrico Moretti e Giorgio Fini, ex funzionari della filiale ascolana di Veneto Banca. La Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso presentato dai fratelli Loggi e dalla società H2O Srl, confermando in via definitiva quanto già stabilito dal Tribunale e dalla Corte d’Appello: l’assoluzione con formula piena.

Una decisione che non lascia zone d’ombra: i tre imputati vengono definitivamente scagionati sia sul piano penale che su quello civile. Per Liviero (63 anni, di Padova), Moretti (65 anni, di Civitanova Marche) e Fini (61 anni, di Lapedona), la sentenza della Cassazione rappresenta la fine di un periodo durissimo, fatto di esami incrociati, sospetti, udienze e conseguenze personali e professionali. Quello che era stato descritto come un presunto meccanismo di “prestito baciato” si è rivelato, in ogni sede, privo di fondamento.
Il Tribunale di Ascoli aveva già assolto i tre imputati “perché il fatto non sussiste”. La Corte d’Appello aveva confermato integralmente quella decisione. Ora la Cassazione chiude per sempre il procedimento, senza possibilità di ulteriori ricorsi.
A commentare la decisione è l’avvocato Giovanni Lanciotti, che insieme agli avvocati Pierfrancesco Tasso e Davide Brunelli ha seguito la difesa:
«Nessun profilo di responsabilità, nessuna irregolarità, nessun coinvolgimento nelle condotte contestate: tutto escluso, in ogni grado di giudizio. Questa sentenza mette fine a un percorso doloroso e restituisce pienamente la serenità ai nostri assistiti. Per anni hanno portato sulle spalle accuse pesanti, pur essendo sempre stati estranei a qualsiasi condotta illecita. La Cassazione conferma in modo definitivo la loro innocenza e chiude un capitolo che non sarebbe mai dovuto esistere».
Lu. Ca.
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