Mettere in piedi iniziative per attrarre i visitatori – con i costi che ne derivano – per poi impedirne l’accesso sarebbe stato un disastro, era intuibile. Poi ci sono i food: troppo numerosi ormai per reggere l’impatto di un pesante ridimensionamento della clientela (leggi qui).

Corso Vittorio Emanuele nel tardo pomeriggio del 7 dicembre
Ecco allora il dietrofront dell’Amministrazione comunale, che ha eliminato le nuove chiusure con i varchi, previsti h24 nei festivi, limitando l’interdizione dalle 20,30 alle 5, come nei giorni feriali (leggi qui).
Ed ecco le code per raggiungere la città, con il semaforo rosso, perché pieno, del parcheggio di Torricella ed i residenti spazientiti perché non trovano posto. Loro, così come quelli che vorrebbero semplicemente farsi una passeggiata in centro, in coda verso il nulla. E’ accaduto domenica 7 dicembre e ieri, lunedì dell’Immacolata, quando alla festività si è aggiunta anche la partita dell’Ascoli.
Un film già visto che quest’anno poteva essere diverso: l’avventura è durata meno di un mese (dal 3 al 28 novembre). Questo non è stato sufficiente per placare le proteste – più che comprensibili dal loro punto di vista e reduci da una situazione che pensavano ormai consolidata – dei ristoratori. Da qui l’idea di attivare la navetta gratuita il sabato e nei festivi dalle ore 20,30 a mezzanotte.
Perchè, allora, non attivare il mezzo gratuito, meglio se più di uno, per l’intera giornata festiva e lasciare attivi i varchi?
Il disagio prevalente è generato dalla carenza di parcheggi per via dei cantieri e dei depositi edili, alcuni inutilizzati o trasformati in stalli di sosta per le auto private degli operatori. Si era parlato di mappare i cantieri, verificare ritardi e limitare la concessione di proroghe: invece le impalcature si moltiplicano e quelle in piedi sono ancora lì.
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