Primo intervento di chirurgia robotica al “Mazzoni”: impiantata una protesi d’anca a un paziente di 78 anni (Video)

ASCOLI - Ad effettuare l’operazione, tramite il robot “Mako’, è stata l’equipe del reparto di Ortopedia diretto da Concetto Battiato: la tecnologia, del valore di un milione di euro, è stata donata all’Ast dalla Fondazione Carisap
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Le dichiarazioni del presidente della Fondazione Carisap, Maurizio Frascarelli, e del primario di ortopedia del Mazzoni, Concetto Battiato

 

di Filippo Ferretti

 

Una nuova era si apre presso l’ospedale Mazzoni di Ascoli, dopo il primo intervento di chirurgia robotica protesica dell’anca, avvenuto grazie all’ausilio del nuovo “Stryker Mako”.

 

L’esito di quella può essere considerata una vera e propria svolta tecnologica per l’Ast è stato oggetto di un incontro avvenuto oggi presso la sede della direzione generale, dove il direttore dell’Unità Operativa di ortopedia e tecnologia Concetto Battiato, affiancato dal direttore generale Antonello Maraldo, dal direttore sanitario Maria Bernadette Di Sciascio, dal direttore amministrativo Pierluigi Gigliucci, dal sindaco Marco Fioravanti e dal presidente della Fondazione Carisap Maurizio Frascarelli, ha spiegato i risultati di questo traguardo, eseguito nei giorni scorsi su un uomo di 78 anni.

 

Primo intervento di chirurgia robotica al Mazzoni, illustrato da Pierluigi Gigliucci, Marco Fioravanti, Maurizio Frascarelli, Antonello Maraldo, Maria Bernadette di Sciascio e Concetto Battiato

Durante la conferenza il chirurgo ha svelato le peculiarità dell’intervento effettuato con il sistema robotico, del valore di un milione di euro, che è stato donato all’azienda sanitaria territoriale picena dalla Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli e affidato alla professionalità dell’équipe dell’unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale “Mazzoni” da lui diretta.

 

L’appuntamento è servito anche per sottolineare l’incontro dell’Ast di Ascoli con la procedura della chirurgia robotica, che con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sancisce l’inizio della sfida del futuro. Un iter che richiede una necessaria formazione specifica e che nei prossimi mesi proseguirà con programma per gradi, in funzione dell’utilizzo appropriato della tecnologia, delle condizioni organizzative e delle risorse disponibili. Un percorso d’acquisizione del nuovo sistema di chirurgia robotica che si basa su un’analisi approfondita dei dati clinici, organizzativi ed economici dell’azienda.

 

Il primario di Ortopedia Concetto Battiato

L’operazione eseguita sul paziente di 78 anni, che era già stato operato sei anni fa all’altra anca con tecnica tradizionale, ha permesso di intervenire là dove necessitava una protesi per artrosi su displasia congenita e rappresenta il primo caso di protesi d’anca impiantata con robot in una struttura sanitaria pubblica delle Marche.

 

«Il paziente è in buone condizioni di salute, è stato dimesso dopo cinque giorni di ricovero ed è in fase di riabilitazione» ha detto Battiato, convinto che presso l’Ast di Ascoli la chirurgia robotica diventerà sempre più fondamentale, soprattutto per protesi di anca e ginocchio e, in futuro, di altre articolazioni. I presenti, certi che questo primo intervento possa fornire risposte importanti ai marchigiani e un’attrattiva per i cittadini delle regioni confinanti, hanno confermato l’appropriatezza, i benefici per i pazienti e la sostenibilità dell’investimento, ricordando che questa tecnologia potrà migliorare la qualità delle cure, ridurre i tempi di recupero e rafforzare il potenziale del centro ortopedico ascolano.

 

Il chirurgo Concetto Battiato ha voluto illustrare le peculiarità di “Stryker Mako”, piattaforma ad alta tecnologia per la chirurgia protesica in ortopedia, che può essere utilizzata per le protesi totali e parziali del ginocchio e per le protesi totali dell’anca. Il robot sfrutta le immagini Tac del paziente per creare un modello 3D dell’arto su cui intervenire e su cui si può eseguire una simulazione avanzata dell’intervento, dei risultati e degli eventuali rischi: misure che permettono di far sapere anticipatamente al medico qual è la dimensione della protesi più adatta per ciascun paziente e il suo corretto posizionamento. L’incontro ha sottolineato che grazie a un braccio robotico, la tecnologia “Mako” è in grado di guidare la mano del chirurgo secondo il piano operatorio predisposto in anticipo e in ogni minimo dettaglio, con vantaggi quali il posizionamento dell’impianto più accurato rispetto alla tecnica manuale, la minore invasività dell’intervento chirurgico, una diminuzione del dolore post operatorio oltre ad una ripresa post-intervento più rapida.

 

«Il robot di cui parliamo oggi è l’investimento più importante nell’ambito degli interventi di un milione e mezzo di euro decisi dalla Fondazione per attrezzature da donare alla sanità» ha aggiunto il presidente della Fondazione Carisap Maurizio Frascarelli, ribadendo come rappresenti un segnale concreto di supporto alla comunità.


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