di Luca Capponi
Scrivere allo sfinimento che l’idiozia si muove ad ogni latitudine evidentemente serve a poco. Così come ricordare che alla base di tutto deve esserci sempre il rispetto. Alla fine la strada per difendere la propria “fazione” la si trova a prescindere, spesso sbraitando. Accusando (nel peggiore dei casi insultando) l’obiettivo più alla portata di click, con i soliti vaneggiamenti in stile “giornalai”, “chi vi paga”, “giù le mani da questo o da quello”. Quasi mai c’entrando il problema.

Nicola Mozzoni
Per fortuna ogni tanto qualche intervento degno nota lo si rintraccia. Ad esempio, quello di Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori di San Benedetto.
Dopo il nostro articolo sulla famiglia che deciso di non tornare in Riviera la prossima estate a causa delle eccessive tensioni dovute alla rivalità calcistiche tra Ascoli e Sambenedettese (leggi qui), giunte ormai ad un punto a dir poco esasperante, Mozzoni ha pubblicato un pensiero sui social ribadendo quanto l’ospitalità e la cordialità rappresentino uno dei punti di forza dell’accoglienza che da sempre contraddistingue la città. Cosa che, peraltro, nessuno con un po’ di sale in zucca ha mai messo in discussione. Anche se qualcuno, soprattutto tra i commentatori compulsivi da social network, l’ha trasformata in un’accusa contro chi decide, semplicemente, di dare spazio ad una storia o ad una voce.
Mozzoni lo specifica da subito: «Smorzare i toni, soprattutto in questi casi, è fondamentale. Così come il fatto che la rivalità debba restare confinata al rettangolo verde. In merito agli atti violenti e discriminatori, essi restano da condannare, a prescindere».
Questo in generale. Tornando sull’argomento della famiglia, Mozzoni aggiunge: «Ci dispiace sinceramente se qualcuno, durante il proprio soggiorno, ha vissuto sensazioni spiacevoli. Ogni ospite che si sente a disagio è per noi motivo di riflessione. Allo stesso tempo, però, sentiamo il dovere di difendere la nostra comunità e l’immagine di San Benedetto del Tronto, una città che vive di turismo, che accoglie migliaia di persone ogni anno e che, da sempre, si distingue per cordialità e ospitalità».

Spiaggia di San Benedetto affollata
«Chi lavora nel turismo lo vede da vicino: abbiamo tantissimi ospiti provenienti da Ascoli – famiglie, coppie, gruppi sportivi, ragazzi – e con loro non c’è mai stato alcun problema – continua -. La rivalità calcistica appartiene allo sport, rimane nello stadio, e fa parte della nostra cultura marinara e popolare, che proprio per la sua autenticità viene spesso apprezzata dai turisti. Certo, come in ogni città del mondo, possono verificarsi episodi isolati: un albero che cade fa più rumore della foresta che cresce».
«Ma generalizzare e trasformare situazioni sporadiche in un clima diffuso non rende giustizia ai cittadini sambenedettesi, che ogni giorno dimostrano un’accoglienza di primo livello – va avanti Mozzoni -. Chi viene da noi lo percepisce immediatamente: l’attenzione, il sorriso, la disponibilità, il “ti accompagno io” invece del semplice “è da quella parte”. E questo non lo diciamo noi: ce lo confermano gli ospiti che incontriamo quotidianamente. Siamo – e restiamo – una città aperta, viva, genuina e accogliente».
Infine, l’invito: «Se i signori citati nell’articolo vorranno raccontarci direttamente la loro esperienza, sarò il primo a mettermi a disposizione per ascoltare, capire e porgere le nostre scuse per eventuali situazioni spiacevoli. Ma raccontare San Benedetto come una città ostile non corrisponde alla realtà che viviamo ogni giorno, né all’esperienza di chi sceglie, anno dopo anno, di tornare da noi».
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