Fare la spesa in bicicletta: «Manca ancora un tassello, i parcheggi sicuri»

ASCOLI - A sollevare il tema è il presidente dell’associazione "Amici della Bicicletta", Enrico Calcinaro: «Dove lasciare la bici in sicurezza, senza intralciare il passaggio e senza rischiare furti o danneggiamenti? Non è raro vederle legate a pali della luce, ringhiere o carrelli, soluzioni improvvisate, spesso vietate, che raccontano meglio di qualsiasi statistica l’assenza di un servizio essenziale»
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Le città stanno cambiando, e con loro anche le abitudini di chi le vive ogni giorno. Cresce la consapevolezza ambientale, aumenta l’attenzione verso stili di vita più sani e sostenibili, e sempre più cittadini scelgono la bicicletta non solo per il tempo libero, ma anche per gli spostamenti quotidiani, compresa la spesa al supermercato.

Enrico Calcinaro

Una transizione che, però, ad Ascoli Piceno si scontra ancora con un ostacolo concreto e tutt’altro che secondario: la carenza di parcheggi adeguati per biciclette all’esterno dei supermercati e dei centri commerciali urbani. A sollevare il tema è Enrico Calcinaro, presidente dell’associazione OdV Amici della Bicicletta di Ascoli Piceno, che parla apertamente di un “diritto negato” per chi sceglie di muoversi su due ruote.

Per molti ciclisti, infatti, fare la spesa diventa un vero dilemma.

«Dove lasciare la bicicletta in sicurezza, senza intralciare il passaggio e senza rischiare furti o danneggiamenti? Non è raro vedere bici legate a pali della luce, ringhiere o carrelli, soluzioni improvvisate, spesso vietate, che raccontano meglio di qualsiasi statistica l’assenza di un servizio essenziale», dice Calcinaro.

Un marciapiede completamente occupato dalle bici

«Investire in rastrelliere e stalli sicuri fuori dai punti vendita non rappresenta solo una cortesia verso una parte della clientela, ma una scelta strategica capace di generare benefici su più livelli – prosegue -. Dal punto di vista dei cittadini e della città, un parcheggio per biciclette ben progettato garantisce maggiore sicurezza e comfort, migliora il decoro urbano evitando il caos sui marciapiedi e contribuisce alla salute pubblica, riducendo traffico, inquinamento atmosferico e rumore».

«Ma il vantaggio non è solo collettivo – va avanti Calcinaro -. Anche i supermercati avrebbero molto da guadagnare. Un punto vendita accessibile a piedi, in bici e in auto è in grado di intercettare una clientela più ampia. Basti pensare che lo spazio occupato da un singolo parcheggio per automobili può ospitare fino a 10-12 biciclette. Senza contare il ritorno in termini di immagine: offrire servizi per la mobilità sostenibile rafforza il profilo “green” dell’azienda, migliora la reputazione e fidelizza i clienti più attenti ai temi ambientali».

C’è poi uno sguardo rivolto al futuro. Le politiche urbane stanno progressivamente limitando l’accesso e la sosta delle auto nei centri cittadini, e chi investe oggi nel bike parking si prepara alle esigenze di domani.

Da qui l’appello lanciato dall’associazione: «I supermercati non sono soltanto luoghi di acquisto, ma veri e propri punti nevralgici della vita di quartiere. Fornire parcheggi per biciclette sicuri, coperti e ben illuminati è un piccolo passo, ma con un impatto enorme sul benessere dei cittadini e sulla sostenibilità urbana. Un segnale di rispetto verso chi ha già scelto di muoversi in modo pulito e, allo stesso tempo, un invito concreto a lasciare l’auto a casa anche per la prossima spesa».

 


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