Raccontare le orchidee: presentato il calendario 2026 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

CALENDARIO – Alla presentazione il presidente del Parco Andrea Spaterna, la direttrice Maria Laura Talamè, il tenente Jacopo Fusco del Reparto Carabinieri Forestali Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il micologo ed esperto di orchidee Alberto Mandozzi
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Venerdì scorso è stato presentato il nuovo calendario 2026 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che per l’occasione ha visto protagonista il mondo delle orchidee. Tante le specie che possono essere ammirate durante le escursioni sui Sibillini.

«Pochi sanno che nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono presenti ben 65 specie di orchidee selvatiche oltre a un numero considerevole di ibridi – Ha esordito così, il già presidente del Parco, Andrea Spaterna, durante la presentazione del nuovo calendario – Attraverso queste fotografie, realizzate dall’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani della Sezione Marche che ringrazio, abbiamo voluto rendere omaggio a un’altra straordinaria espressione della biodiversità del Parco, stavolta dal punto di vista floristico».

Erano presenti, oltre a Spaterna, la direttrice Maria Laura Talamè, il tenente Jacopo Fusco del Reparto Carabinieri Forestali Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il micologo ed esperto di orchidee Alberto Mandozzi.

«L’obiettivo del calendario, così come del precedente Quaderno Scientifico dedicato proprio alle orchidee, è valorizzare questo mondo floreale per farlo conoscere e apprezzare ai visitatori, a patto che questi siano espressione di un turismo sostenibile, consapevole che ci si muove su un ecosistema bellissimo, ma fragile, un turismo capace di entrare in connessione con la natura, rispettarla, portare valore aggiunto dal punto di vista economico in una logica slow e non del mordi e fuggi – ha dichiarato il tenente Fusco, che ha sottolineato come sia importante salvaguardare l’elemento floristico del Parco e come questo sia sinonimo di bellezza- in queste fotografie arte e biodiversità si fondono quasi a creare degli acquerelli».

Talamè ha richiamato il fascino che le orchidee esercitano, soprattutto per le loro strategie evolutive: «alcune di esse assumono l’aspetto del ventre di un imenottero per attirare gli insetti maschi e favorire l’impollinazione, e questa è soltanto una delle tante peculiarità adattive che questi fiori hanno sviluppato nel corso della loro evoluzione al punto da essere definiti “fiori intelligenti”. Per questo abbiamo ritenuto che sarebbe stato importante continuare a valorizzare le orchidee selvatiche come ulteriore attrattiva per il Parco, affidandosi alle fotografie dei fotografi naturalisti e a figure di esperti come Alberto Mandozzi».

Quest’ultimo ha chiuso la presentazione illustrando alcune specie, rinvenute all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dopo la pubblicazione del quaderno scientifico, «particolare attenzione va prestata a ben sette nuove specie di ibridi e soprattutto  alla Dactylorhiza stortonii ». E proprio questa è stata scoperta da Mandozzi nel 2012 nell’area del monte Amandola e classificata come nuova specie nel 2021. «Trovare una specie nuova vegetale – ha concluso Mandozzi – è emozionante e molto difficile, e rinvenirla nei Sibillini ci riempie d’orgoglio e ci conferma quanto sia ricco il territorio del Parco».

Per informazioni riguardo alle modalità di acquisto del calendario: https://www.sibillini.net/comunicazione/merchandising/index.php


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