Triennio dorato per Marche Film Commission, ecco i numeri di Agostini: «Ora puntiamo ai festival internazionali» (Videointervista)

CINEMA – Il presidente: «Per il futuro c’è bisogno di dare continuità di investimenti sull’audiovisivo. Qui ci sono di mezzo la cultura, il turismo e le attività produttive. Un euro investito in questo campo ne fa guadagnare almeno tre». La film commissioner Sofia Cecchetti punta anche su Animarche, progetto di animazione della nostra regione
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L'intervista ad Andrea Agostini e Sofia Cecchetti

Andrea Agostini e Sofia Cecchetti

Il 2025 che si sta per chiudere si conferma un anno di grande consolidamento per la Marche Film Commission. A raccontare i numeri e le prospettive del cinema nella nostra regione sono intervenuti, oggi pomeriggio ai microfoni di Radio Fm1, Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission, e la film commisioner Sofia Cecchetti.

 

«In questi tre anni c’è stata una forte sinergia con la Regione Marche attraverso investimenti importanti e una sostanziale “carta bianca” ai collaboratori sul territorio. Se la Marche Film Commission sta ricevendo tanti apprezzamenti è sicuramente grazie al lavoro di tutti coloro che vi lavorano con impegno e passione – dichiara Agostini –. Al mio insediamento mi sono reso conto che avevamo del personale giovane e volenteroso, ma che era un po’ imbrigliato e io ho cercato di liberarlo. In questi anni abbiamo cercato di sostenere le sale cinematografiche, che sono luoghi di cultura e comunità. Abbiamo lavorato anche per farci conoscere come Film Commission, inizialmente non avevamo grandi cose da far vedere, ci siamo inventati degli short film per farci conoscere. Alla fine il tanto lavoro svolto ci ha permesso di raccogliere frutti importanti».

«Per il futuro c’è bisogno di dare continuità di investimenti sull’audiovisivo. Qui ci sono di mezzo la cultura, il turismo e le attività produttive. Un euro investito in questo campo ne fa guadagnare almeno tre. Bisogna quindi continuare ad investire, sperando magari di migliorare ulteriormente, nei prossimi anni, la qualità dei prodotti – conclude Agostini –. Mi piacerebbe poter partecipare a festival internazionali di grande livello con delle opere girate nella nostra regione, che possano ambire a premi importanti. Questo si può fare, lavorando seriamente nel tempo». 

 

Sulla stessa lunghezza d’onda del presidente Andrea Agostini, la film commissioner Sofia Cecchetti, che svolge un ruolo fondamentale all’interno del team.

«Accompagnare le produzioni significa scrivere e realizzare bandi, ma anche la ricerca delle location, i permessi per girare, gli accordi con gli enti ed il territorio, e molto altro. Luoghi tranquilli e poco caotici, oltre alla nostra accoglienza ed un territorio variegato, sono gli elementi che attraggono maggiormente le produzioni che ci scelgono – racconta Sofia Cecchetti – .Un lavoro di raccordo che abbiamo cercato di facilitare istituendo due protocolli, uno con i Comuni della Vallesina ed un altro con i Comuni della provincia di Fermo. Significa che tutti lavoriamo nella stessa direzione, ogni Comune ha un referente “cinema” con cui le produzioni si possono interfacciare per qualsiasi cosa».

 

Numeri importanti quelli fatti registrare in questi tre anni dalla Marche Film Commission, capace di portare nelle Marche ben più del doppio di quante produzioni erano arrivate negli anni precedenti e veicolare così le nostre location a anche a livello internazionale. 

 

«C’è stata una grande accelerazione da parte della Marche Film Commission, abbiamo avuto tanto lavoro e per la prima volta si è fatto un investimento importante in questo settore – aggiunge la Cecchetti –. Negli ultimi tre anni sono state 80 le produzioni audiovisive che hanno scelto le Marche come location di film e cortometraggi. Un grande traguardo per una piccola regione come la nostra. Abbiamo partecipato a 20 festival, abbiamo organizzato 15 anteprime con la presenza degli artisti. Sono stati realizzati oltre 20 talent con i cinema della regione, emanati due bandi di produzione».

 

«Insomma, abbiamo lavorato tanto in questi anni – conclude Sofia Cecchetti – e per il futuro vorrei che si potesse sviluppare ancora di più Animarche, progetto di animazione della nostra regione. Nelle Marche ci sono due anime dell’animazione, una è quella commerciale come la Rainbow che dà lavoro a migliaia di persone nel mondo, ma c’è anche un’animazione d’arte che nasce dalla scuola del libro di Urbino. Dobbiamo investire per far crescere nuove generazioni e farle arrivare lontano».


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