
Le segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Ascoli Piceno esprimono profondo cordoglio e sgomento per la tragica morte sul lavoro avvenuta nel cantiere edile di Castignano, impegnato nella ricostruzione post sisma 2016.
I sindacati auspicano che le indagini della magistratura siano rapide e puntuali, così da chiarire nel più breve tempo possibile le dinamiche dell’accaduto e fare piena luce sulla verità dei fatti. Un dramma che colpisce ancora più duramente considerando l’età del lavoratore deceduto, 70 anni, «un elemento che non può lasciare nessuno indifferente», sottolineano Silvio Armillei (Feneal Uil), Jacopo Lasca (Filca Cisl) e Graziano Gorla (Fillea Cgil).
«Il lavoro edile – continuano – è per sua natura gravoso e usurante e meriterebbe percorsi di accesso pensionistico più equi e adeguati. L’età avanzata, infatti, rappresenta un fattore che può incidere sull’aumento del rischio di infortuni gravi e mortali, soprattutto in contesti complessi come i cantieri della ricostruzione.
A tutto questo si aggiungono le pressioni legate alla fretta di completare le lavorazioni, ai tempi di consegna e al timore di perdere contributi economici, condizioni che spesso determinano ritmi di lavoro incompatibili con la sicurezza. Un principio deve restare inderogabile: nessuna vita umana può valere più della produttività».
«Basta morti sul lavoro, quella che stiamo vivendo è una strage continua e inaccettabile per un Paese civile», – ribadiscono le organizzazioni sindacali, chiedendo a gran voce la tutela della salute e della sicurezza, la qualità del lavoro e il rispetto delle regole.
Fondamentale, secondo i sindacati, è la centralità del contratto nazionale dell’edilizia, insieme all’immediata attivazione del badge di cantiere “Sisma 2016”, strumento fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali e previsto dall’ordinanza commissariale del senatore Guido Castelli, indispensabile per il controllo delle presenze e la trasparenza nei cantieri.
«Serve inoltre – conclude la nota sindacale congiunta – una collaborazione costante, continua e qualificata tra tutti i corpi intermedi e le istituzioni, per favorire lo scambio di dati e informazioni utili a costruire strumenti efficaci di contrasto al lavoro irregolare.
Infine, è necessario utilizzare tutte le risorse disponibili per promuovere una vera cultura della sicurezza, del rispetto delle norme e per sostenere una formazione continua, elemento imprescindibile per prevenire infortuni e salvare vite».
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