di Filippo Ferretti

Foto del cantiere di Monterocco
L’intervento in corso nella zona di Monterocco, a Borgo Solestà, dove dovrebbe vedere la luce anche un nuovo supermercato (leggi qui), sta attirando attenzione anche per altri motivi relativi al possibile rinvenimento di reperti archeologici.
A intervenire sulla questione sono il vicepresidente della sezione ascolana di Legambiente, Paolo Prezzavento, e il consigliere comunale Gregorio Cappelli. Dopo aver visionato le immagini scattate sul luogo del cantiere, l’associazione ambientalista ha iniziato a interessarsi di ciò che è stato riportato alla luce dai recenti scavi, a seguito dei quali sono stati bloccati anche i lavori edilizi in corso.

Paolo Prezzavento
«Siamo a conoscenza che sono in atto dei sondaggi archeologici: vorremmo sapere di cosa si tratta, cosa ci fosse un tempo in quella zona, anche per poter ricostruire la storia di una parte di Ascoli che evidentemente ancora non conosciamo, di cui ci sono innumerevoli testimonianze nel sottosuolo», afferma Prezzavento che, a nome delle associazioni culturali e ambientaliste, ribadisce l’esigenza di creare un vero e proprio Parco archeologico, o quantomeno un percorso archeologico che vada dal centro storico a Porta Romana fino a Borgo Solestà, oltre alla necessità di essere messi a conoscenza di ciò che è emerso dagli scavi.

Gregorio Cappelli
«Dovrebbe dircelo la Soprintendenza, eppure ogni volta che ad Ascoli vengono alla luce reperti non si riesce mai a sapere che cosa sia stato ritrovato. In passato abbiamo sempre collaborato con la Soprintendenza, in un’ottica di dialogo costruttivo e in molte occasioni il nostro intervento è stato determinante: invece negli ultimi anni dobbiamo purtroppo constatare un atteggiamento di chiusura», continua l’esponente ambientalista, certo del fatto che la popolazione avrebbe tutto l’interesse a conoscere il valore e la storia dell’Ascoli del passato, romana, preromana o medievale che sia.
«La Soprintendenza dovrebbe essere più trasparente; non possiamo sempre fare l’accesso agli atti. Anche perché poi dei ritrovamenti fatti nel corso di questi scavi non si fanno pubblicazioni», aggiunge Prezzavento, ricordando anche il silenzio che ha avvolto i ritrovamenti avvenuti tempo fa nel complesso di San Domenico o il rinvenimento, qualche anno fa, di un villaggio preromano durante i lavori di realizzazione di un altro edificio commerciale.
«In passato abbiamo aspramente criticato alcune autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza, come ad esempio quella per la realizzazione dell’Auditorium “Montevecchi”, in una zona fondamentale dal punto di vista archeologico. Ma è inutile piangere su ciò che probabilmente abbiamo perduto per sempre: cerchiamo di guardare al futuro per non ripetere gli errori del passato», conclude il vicepresidente dell’associazione, certo che il Parco o il percorso archeologico rappresenterebbe un valore aggiunto per la città e un’attrazione turistica fondamentale.
Anche il consigliere comunale Gregorio Cappelli si sta interessando alla vicenda: «Ho chiesto un incontro urgente con la Soprintendenza ma non ho sinora avuto riscontro. Ritengo che un consigliere comunale debba essere messo al corrente di ciò che sta accadendo», afferma in merito ai ritrovamenti archeologici nell’area vicino al cimitero, anche in virtù dell’imminente approvazione in Consiglio comunale della variante parziale al Piano regolatore, finalizzata a consentire o meno la costruzione del nuovo edificio.
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