Ascoli è catturata da una nebbia fitta – meteorologicamente parlando – quando, nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, inizia l’assemblea pubblica rinominata “Liberiamo Monte Piselli“, convocata dal sindaco (nel suo ruolo di presidente dell’assemblea dei soci del Consorzio turistico Monti Gemelli) per discutere sull’annosa questione che tanto preoccupa i cittadini e non solo.

Il sindaco Fioravanti sugli impianti di Monte Piselli
«Una signora mi diceva sempre: “Quello che bolle dentro alla pentola, lo sa solo il coperchio”. Dopo 15 anni di immobilismo nei quali a Monte Piselli non c’è stata neanche la manutenzione degli impianti, oggi a fine vita, vedevamo che, nonostante il nostro lavoro, l’acqua non bolliva. Quindi stasera apriamo il coperchio per farlo vedere a tutti». Esordisce così Marco Fioravanti, che poi ricapitola nel dettaglio la situazione attuale di Monte Piselli:
«Sono arrivati 5 milioni di euro come finanziamento dal Cis e un’ordinanza del Commissario pari a 7 milioni. Abbiamo, per la prima volta, a disposizione 12 milioni di euro per realizzare un nuovo impianto di risalita a Monte Piselli – le sue parole – L’Usr (Ufficio Speciale Ricostruzione) ora avrà la responsabilità delle procedure pubbliche: entro marzo si deve definire l’avvio. Ad oggi il Pfte (Progetto di fattibilità tecnica ed economica) dice: cabinovia da San Giacomo al Rifugio Pizi con intermedia a Tre Caciare. Ma per questo piano, proposto dal tecnico incaricato, mancano circa 1 milione e 3. Le soluzioni, dunque, sono tre: trovare risorse aggiuntive; aprire ad un progetto di finanza con un privato; oppure dividere il tutto in due lotti, ripartendo con la seggiovia e mettendo a posto la strada e Rifugio. Noi speriamo nella prima soluzione, per consentire lo sviluppo turistico anche nella parte estiva».

Enzo Lori e Marco Fioravanti all’assemblea pubblica
L’appello del sindaco è chiaro: «Tutti i privati che vogliono sostenere Monte Piselli si facciano avanti, per aiutare lo sviluppo. Da oggi l’obiettivo è di avviare un nuovo percorso: i soldi ci sono, se riusciamo a condividere questo percorso avremo maggiore forza per poter avviare una nuova comunicazione di una montagna aperta che può ospitare nuovi investimenti. Oggi siamo arrivati alla parte finale. Il Cotuge ha fatto il suo lavoro: ha definito tre strade e consegnato il finanziamento al Usr, che ora dovrà fare le procedure». Entusiasta Enzo Lori, presidente del Cotuge: «È dal 2009 che si parla di coinvolgere privati o enti economici, ma fino al 2021 c’è stato immobilismo all’interno dell’organismo politico. Ora andiamo avanti: “Le lancette dell’orologio non possono tornare indietro”».
Seguono poi una serie di interventi da parte di esperti del settore. «I sistemi turistici sono vincenti se lavorano sul territorio e creano una rete», sentenzia Arianna Censori, guida turistica che prende l’esempio dei Monti Gemelli, dove quest’anno sono state formate più di 40 guide escursionistiche, più di 20 accompagnatori e 11 mediatori culturali. «Nel 2025 avere fondi simili è una grande fortuna – assicura Davide Peluzzi, esploratore e candidato alla presidenza del parco Gran Sasso – Il discorso importante sarà sugli impianti».
Giovanni Di Carlo, responsabile comunicazione Monti Gemelli, spiega che a Monte Piselli vuole costruire un brand e riscontra sempre più interesse, anche da Roma. Il meteorologo Matteo Chiodi annuncia che «la stazione di raccolta dati, ferma dal 2021, sarà ripristinata sabato»: servirà per studiare i cambiamenti del micro-clima e, in futuro, per capire gli effetti dell’affluenza. Sono state installate anche delle webcam che forniscono immagini in tempo reale, a conferma dell’interesse per la zona.
Il geologo Ugo Cittadini chiede rapidità e raccoglie applausi: «Nel 2006 è iniziata la decadenza del campetto migliore d’Italia, furono stanziati 550mila euro che sono stati dissolti, persi, dilapidati. La stazione andrebbe geologicamente rifatta proprio come quella vecchia. Il campetto abbandonato è una vergogna, serve velocità altrimenti Monte Piselli ce lo siamo belli che giocato».

Francesco Ameli
Anche Francesco Ameli del PD, puntando l’attenzione sul Rifugio Pizi e sul campetto, tiene alta l’attenzione: «Oggi è una data importante perché si è tracciata una linea, ma non possiamo far finta che in questi anni la comunità non è stata aggiornata sui procedimenti del Consorzio. Qualsiasi cosa che andiamo a fare sulle nostre montagne, c’è la necessità assoluta di un piano economico-finanziario che regga la situazione ed eviti impianti dismessi. Le nozze si fanno in due – aggiunge – noi sappiamo che l’impianto è in Abruzzo e il Coniuge ha sede ad Ascoli. Serve un percorso istituzionale che porti a un dialogo sereno e serio, nessuno vuole un altro impianto da buttare tra dieci anni. In Regione ora c’è anche la Pantaloni: dobbiamo riuscire a trovare i fondi necessari».
Pietro Adriani, rappresentante del Consorzio, ammette che «Campli ha avuto un letargo durato 20 anni, nonostante noi stessi siamo soci. Il Cotuge era destinato a fallire, non c’è mai stata collaborazione». Il Cotuge risponde con Armando De Vincentis, consigliere del Consorzio con due olimpiadi all’attivo ed ex presidente del Coni: «Sono sei anni che non c’è una lira, cosa dovevamo costruire? Ora abbiamo fatto la progettazione e cerchiamo di potare avanti il discorso. Da parte nostra c’è stato sempre il massimo impegno», assicura.

La Sala della Ragione durante l’assemblea
«Chi ha fatto parte della politica del Cotuge non ha speso 1 euro per manutenzione – conclude Fioravanti – Noi abbiamo avuto 5 milioni nel 2021, 3 milioni nel 2022 e l’ultimo nel 2023, quindi dal 2024 potevamo iniziare. Il fine di questa assemblea è proprio capire cosa fare. Entro fine marzo riconvochiamo questa assemblea portando il piano economico-finanziato e il progetto di sviluppo per fare una scelta consapevole e sensata». Ricordiamo che si potrà iniziare a sciare a 3 anni dal progetto esecutivo.
Presenti all’assemblea anche il vice-sindaco di Ascoli Massimiliano Brugni, gli assessori Nico Stallone e Marco Cardinelli e il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani.
A.P.
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