Cna, imprese in lieve crescita ma pesano demografia, export e lavoro: il bilancio del 2025 tra segnali di tenuta e sfide strutturali (Video e foto)

ASCOLI - Trillini e Balloni: «Dopo circa un decennio, il saldo tra iscrizioni e cessazioni torna positivo. Senza però infrastrutture, politiche per le donne, i giovani ed il territorio, le fragilità strutturali rischiano di frenare lo sviluppo»
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Cna Ascoli: la presidente Trillini e il direttore Balloni illustrano il bilancio del 2025 e le prospettive per il 2026

 

 

 

di Filippo Ferretti

 

In vista della chiusura dell’anno e con lo sguardo rivolto al 2026, la Cna di Ascoli Piceno ha tracciato un bilancio dell’andamento economico e produttivo degli ultimi dodici mesi. Un quadro fatto di timidi segnali positivi per la micro e piccola impresa, ma anche di persistenti elementi di incertezza legati al contesto internazionale, all’aumento dei costi, al rallentamento della domanda e alle trasformazioni che stanno mettendo sotto pressione diversi comparti strategici.

Il direttivo dell’associazione ha incontrato la stampa per condividere dati, analisi e prospettive future.

Barbara Tomassini, Francesco Balloni, Arianna Trillini, Nico Stallone, Antonio Scipioni

Dalle analisi presentate dalla presidente Cna Ascoli Arianna Trillini, dal direttore Francesco Balloni e dai vicepresidenti Antonio Scipioni e Barbara Tomassini, emerge un quadro complessivamente più confortante rispetto alla media regionale. Nel confronto tra i primi dieci mesi del 2024 e del 2025, il Piceno registra infatti una crescita delle imprese attive pari allo 0,2%, a fronte del -0,3% delle Marche, con una tenuta migliore nei settori primario, industriale e delle costruzioni e una crescita più marcata nel terziario.

Imprese attive per settore

Le imprese del Piceno

Dopo anni difficili, il 2025 si chiude con un segnale moderatamente positivo per il tessuto imprenditoriale provinciale. Secondo i dati della Camera di Commercio delle Marche, elaborati dal Centro studi Cna Marche sulla base della nuova classificazione Ateco 2025, tra aprile e ottobre le imprese attive crescono dello 0,7%, contro il +0,4% regionale.

A ottobre 2025 le imprese attive nel Piceno sono 18.795, con una crescita che interessa soprattutto costruzioni e servizi, in particolare alloggio e ristorazione, sanità e assistenza sociale, attività editoriali, finanziarie e professionali. Restano invece in sofferenza commercio, trasporti, Ict e alcune attività artistiche.

Popolazione residente

Demografia e aree interne

Accanto ai segnali economici, la Cna richiama l’attenzione su una criticità strutturale: la crisi demografica, destinata a condizionare anche il futuro del sistema produttivo. La provincia di Ascoli registra un calo della popolazione superiore alla media regionale, con un progressivo invecchiamento e un indice di ricambio della popolazione attiva particolarmente elevato.

Un tema centrale soprattutto per le aree interne. «Abbiamo bisogno di strumenti concreti per far tornare a vivere i nostri borghi montani – ha sottolineato il vicepresidente Antonio ScipioniAccogliamo con favore l’applicazione della Zes, ma per sostenere davvero la rinascita dell’entroterra occorrono nuove infrastrutture, incentivi mirati e politiche capaci di favorire il ricambio generazionale. Senza giovani e senza lavoro stabile, il rischio spopolamento resta altissimo».

Proprio in quest’ottica si inserisce la scelta della Cna di costituire un direttivo  Area Montana, con il compito di monitorare le dinamiche dell’entroterra e valorizzare il saper fare artigiano dei borghi.

Lavoro ed export

Sul fronte occupazionale, secondo il sistema informativo Excelsior, nel Piceno sono previste 1.000 assunzioni a dicembre 2025 e 4.000 nel trimestre dicembre-febbraio, in lieve crescita rispetto al 2024 e in controtendenza rispetto al dato regionale. Restano però elevate le difficoltà di reperimento delle figure professionali e la prevalenza di contratti a termine.

Più critico il quadro dell’export, che nei primi tre trimestri del 2025 registra un -22,2%, penalizzato soprattutto dal farmaceutico e dal sistema moda. Tengono invece alimentare e comparto elettronico.

Cultura, artigianato e rigenerazione urbana

Sul tema dell’artigianato artistico e culturale è intervenuta la vicepresidente Barbara Tomassini, che ha evidenziato come la crescita delle imprese debba essere letta anche alla luce delle fragilità di alcuni comparti.

«L’aumento del numero di imprese attive in provincia è senza dubbio un segnale positivo – ha dichiarato Tomassini – sebbene la crescita riguardi solo determinati settori, come costruzioni, ristorazione e accoglienza turistica. Mi preoccupa, invece, il dato in diminuzione del settore artistico. In questo senso, l’applicazione della legge 717 del 1949, che prevede la destinazione di risorse per l’arte negli edifici pubblici, potrebbe rappresentare una grande opportunità per le imprese locali e per la riqualificazione delle aree colpite dal sisma».

Presente all’incontro anche l’assessore comunale all’Intelligenza artigianale Nico Stallone, che ha ribadito la volontà dell’Amministrazione di rafforzare la valorizzazione dell’artigianato cittadino, a partire dal settore della ceramica, sottolineando l’importanza di una maggiore unità del comparto.

«Con la Cna e i suoi rappresentanti c’è una profonda stima reciproca – ha dichiarato Stallone – Questa delega nasce proprio dalla volontà di restituire all’artigianato e alle sue eccellenze il ruolo che meritano. Il lavoro fatto sulla ceramica è sotto gli occhi di tutti e l’obiettivo è rafforzare ulteriormente la collaborazione con Cna per valorizzare tutte le eccellenze artigianali del territorio».

Tomassini, Balloni e Trillini

Prospettive per il 2026

Con oltre 5.000 soci e più di 2.500 imprese rappresentate, la CNA di Ascoli Piceno si conferma anche nel 2025 l’associazione di categoria più rappresentativa del territorio, con un ruolo attivo nei tavoli istituzionali locali, regionali e nazionali.

«La demografia d’impresa del Piceno, nel confronto con lo scorso anno, lascia ben sperare – ha commentato il direttore Francesco BalloniDopo circa un decennio, il saldo tra iscrizioni e cessazioni torna positivo. Le criticità non mancano, dall’export alla povertà crescente, ma il dialogo con le istituzioni e gli strumenti di incentivo agli investimenti ci consentono di guardare al 2026 con moderato ottimismo».

Trillini e Balloni

Un messaggio rafforzato dalla presidente Arianna Trillini, che invita a superare divisioni territoriali e visioni frammentate: «Il mio augurio è che le Marche tornino a parlare al singolare. Abbiamo bisogno di una strategia condivisa per le aree interne, di infrastrutture che riducano l’isolamento e di politiche capaci di rendere il territorio attrattivo per chi fa impresa e per i giovani. Solo così potremo contrastare spopolamento e perdita di competitività».

Un bilancio, dunque, che non nasconde le difficoltà, ma ribadisce la volontà della Cna di continuare a essere motore di rappresentanza, proposta e coesione per il futuro economico e sociale del Piceno.


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