La partita dal divano: all’Ascoli versione “Ladyhawke” manca la scintilla

di Lino Manni 

Ascoli sette bellezze come i punti di distacco dalla capolista Ravenna; Ascoli sei grande come la differenza di punti sull’Arezzo, secondo in classifica. Questione di numeri. Già, perché nel calcio è la somma dei numeri che fa la classifica.

Nel giorno della fiera di Natale in città, la partita al “Del Duca” contro il Campobasso doveva essere un…mezzogiorno di fuoco. In parte lo è anche stato. Il solito (in positivo) Ascoli che gioca come fosse una partita di playstation e che ha messo subito alle corde l’avversario. Tanti passaggi ma di tiri in porta neanche l’ombra. Almeno nella prima frazione di gioco.

Ma, si sa, il lupo, quello molisano, è astuto e aggressivo. Ha lasciato poco spazio al terminale d’attacco dell’Ascoli e quando ha attaccato ha fallito un paio di occasioni clamorose. Ci poteva stare la beffa con il palo colpito dagli ospiti prima del riposo ma sarebbe stata una punizione troppo pesante per l’Ascoli.

Nella ripresa il canovaccio della partita non cambia. Ma manca la scintilla. Il Picchio vola sempre alto e il lupo resta sempre nella tana. Ad infiammare lo stadio un rigore…fantasma. L’arbitro indica il dischetto ma la tv lo smentisce. L’unica emozione arriva da un tiro di D’Uffizi che subito dopo viene sostituito. Poi, tanti altri cambi ma il risultato non si sblocca.

Era l’occasione per rosicchiare qualche punto alle due battistrada ed invece tutto è rimandato al prossimo anno, al girone di ritorno. Come nel film “Ladyhawke” con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer, la maledizione condanna i due amanti a non incontrarsi mai. Così è per l’Ascoli che pur giocando bene non riesce più ad incontrare la vittoria. Nel film di Richard Donner la maledizione alla fine è spezzata e lo sarà anche nel campionato dell’Ascoli di mister Francesco Tomei. E allora buon Natale a tutti.

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