Samb, ora c’è un calciomercato da non sbagliare

SERIE C - Focus sull'attacco, il cui mancato rendimento genera sofferenza per il dispendio di energie non ripagato dal gol
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di Pier Paolo Flammini

 

Vittorio Massi, Filippo D’Alesio, Stefano De Angelis

La sconfitta contro la Vis Pesaro ricalca molte di quelle che l’hanno preceduta: immeritata, con mille giustificazioni tutte plausibili. Il che fa pensare che prima o poi la ruota girerà, e questo è il lato ottimista; o che invece, proprio per l’incredibile serie di risultati negativi arrivati a seguito di prestazioni a volte gagliarde (Ravenna, Arezzo, Ascoli, Pineto, Vis Pesaro: le prime cinque della classifica!), altre non brillantissime ma non da sconfitta (Guidonia, Carpi), altre ancora con risultati molto bugiardi per quanto visto in campo come occasioni create (Forlì, Pianese, Ternana, Pineto), allora il campanello d’allarme dovrebbe destare i sognatori.

 

La verità spesso sta nel mezzo, e probabilmente anche stavolta è così: la Samb è una squadra capace di battersela con tutti (e questo i troppo ottimisti alla vigilia del campionato tendono a dimenticarlo, non era scontato), con una panchina che però non ha aiutato ad effettuare cambi tali da cambiare il corso delle partite: lo dimostra in maniera impietosa il dato dei gol subiti, appena 6 nel primo tempo (31,6%), ben 13 nella ripresa (68,4%).

 

Al di là della comprensibile voglia di repulisti, dopo 10 partite senza vittoria (il secondo dato storico negativo: nel 2005-06 si arrivò a 14 incontri senza vincere, ma allora la società era allo sfascio), occorre ragionare su quel che è necessario e utile, senza farsi prendere dalla frenesia (cosa che non possiamo dire del direttore sportivo Stefano De Angelis, piuttosto assennato). Il dato complessivo è che il volume di gioco espresso e anche le occasioni create comportano un dispendio energetico che non trova equivalenza sul numero di gol segnati e non appena la squadra cala fisicamente o gli avversari indovinano i cambi, il livello dell’undici rossoblù in campo scende e iniziano i dolori.

 

A questa analisi non rientra, se non parzialmente per le identiche coincidenze, la partita contro la Vis Pesaro, troppo condizionata dall’arbitraggio negativo. Però se parliamo del primo tempo, un’altra squadra lo avrebbe chiuso in vantaggio di un gol senza problemi, rendendo la ripresa tutta un’altra cosa (la Samb nelle ultime 10 partite non è mai andata in vantaggio, i 4 pareggi sono stati uno 0-0 e tre 1-1 in rimonta).

 

Dunque, il problema, lampante, è quello dell’attacco. Ed è un problema che va risolto il prima possibile nella finestra di calciomercato di gennaio, anche perché le prime due sfide sono scontri diretti che peseranno il doppio (Bra e Gubbio). Si dirà che dei sei attaccanti in rosa ben tre non hanno quasi dato contributo: Sbaffo ha collezionato 400 minuti distribuiti in 16 presenze, Iaiunese 33 minuti, Martins 108 in 4.

 

Eusepi, che pure contro la Vis Pesaro è tornato ai livelli di inizio campionato, non segna proprio da 10 partite: e prima ne aveva fatti 5 in 8 presenze. Anche Konate non segna da 10 gare: impiegato come seconda punta, il suo apporto a livello di gioco è spesso buono ma sembrano mancargli le caratteristiche di rapinatore d’area di rigore. Nouahn Touré ha segnato solo un gol, per di più ininfluente.

 

Nelle ultime settimane si era parlato di due ex giocatori avvicinati dalla Samb, entrambi attaccanti: Edoardo Lonardo, 8 reti in mezzo girone di andata un anno fa, venduto lo scorso gennaio all’Atalanta, dove però ha trovato poco spazio. Lonardo ha manifestato il suo apprezzamento per un eventuale ritorno, che non è comunque facile (bisognerebbe agire sul tema del prestito), inoltre l’attaccante si è infortunato qualche settimana fa, anche se sembra ristabilito. Altro nome, ma questo è da top 5 per la serie C, è quello di Facundo Lescano, un attaccante da 20 gol a stagione in questa categoria: ma costa tanto, persino la Salernitana si è ritirata dall’asta che vede al momento Ravenna e Arezzo in lizza per il centravanti dell’Avellino.

 

Eppure, se si vuole vedere la macchina assegnata a mister D’Alesio (in progressione dal primo al secondo tempo di Pontedera e al primo contro la Vis Pesaro, la ripresa fa poco testo), servirà dotarsi di un giocatore in grado di tramutare in gol lo sforzo compiuto. Certo, servirà un altro difensore, considerando lo schema della difesa a tre. Risolvere la questione dell’esterno destro (a sinistra ci sono Tosi, Marranzino, Battista e Paolini quando tornerà a febbraio), soprattutto se D’Alesio non ritiene qui adattabili il difensore Zini e l’attaccante Konate; trovare un centrocampista fisico che eccella anche nei colpi di testa perché il pacchetto mediano attuale ha altre caratteristiche.

 

Ma più di tutti, servirà un nuovo attaccante, per evitare di incappare in situazioni spiacevoli. Non occorre svenarsi, né bisognerà andare fuori budget: Martins è praticamente sulla via del ritorno a Monza, Scafetta e Napolitano sono stati fatti accomodare fuori dopo due mancate convocazioni, Chiatante, Tataranni ed eventualmente Vesprini potranno avere formazioni in cui poter maturare giocando, interessi ci sono anche per Battista (ad esempio la Vigor Senigallia). Bisognerà anche capire la situazione di Sbaffo oltre che di Moussa Touré, cercato da Juventus e Atalanta.

 

Insomma, a fronte di alcune partenze e magari qualche ulteriore entrata, un investimento importante in attacco darebbe all’ambiente una scossa e in prospettiva, fino a qualche settimana fa, anche la possibilità di un rientro economico grazie a qualche partita play off, cosa al momento da non prendere in considerazione vista la classifica.

 

Intanto la Samb tornerà ad allenarsi il 29 dicembre: non vorremmo che sia una pausa troppo lunga, con il Bra il 4 non si scherzerà.

 

 



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