Passeri traccia la rotta: «Ricompattato tutto il sistema Ascoli, ora vogliamo crescere ancora»

SERIE C - Sei mesi dopo l’inizio del nuovo corso, il Picchio guarda avanti. Le dichiarazioni della proprietà bianconera raccontano un girone d’andata che ha riportato entusiasmo, credibilità e senso di appartenenza, ponendo le basi per un 2026 da vivere con rinnovata ambizione
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Bernardino e Andrea Passeri (foto Ascoli Calcio)

di Salvatore Mastropietro

 

In casa Ascoli è scattata la settimana di riposo all’indomani dello 0-0 maturato al “Del Duca” contro il Campobasso. Giorni utili per ricaricare le pile fisiche e mentali dopo un girone d’andata complessivamente positivo e in vista di una seconda parte di campionato che si preannuncia accesissima. Il Picchio arriva a questa pausa forte di una classifica che lo vede stabilmente nelle zone alte, un segnale importante dopo aver toccato, appena pochi mesi fa, alcuni dei punti più bassi della storia recente bianconera.

 

Mister Tomei e il presidente Passeri (foto Pierluigi Giorgi)

Nel frattempo sono arrivate le dichiarazioni di fine anno da parte della proprietà, che ha voluto tracciare un bilancio di questi primi sei mesi di gestione. Il presidente Bernardino Passeri si è rivolto così all’ambiente bianconero tramite un video pubblicato sui canali ufficiali del club bianconero: «Siamo arrivati a Natale, il momento delle riflessioni e dei bilanci. Siamo insieme ormai da circa sei mesi e il primo pensiero è che tutti insieme siamo riusciti a mantenere e creare quel patto che ci eravamo riproposti». Un percorso che, secondo Passeri, ha già prodotto risultati concreti: «I risultati sono stati più che buoni, partendo dall’atto fatto a giugno; oggi si apre uno scenario diverso dagli anni precedenti e i dati di fatto dicono che siamo ai vertici della classifica e stiamo facendo un ottimo campionato».

 

Il presidente ha però voluto mettere l’accento soprattutto sull’aspetto identitario del progetto: «La cosa più importante è l’aver raggiunto l’obiettivo di ricompattare tutto il sistema Ascoli: società e città». Da qui i ringraziamenti a tutte le figure che lavorano quotidianamente dietro le quinte, dai magazzinieri ai manutentori, fino all’area amministrativa, con un passaggio speciale per il direttore generale: «Un ringraziamento speciale va al nostro direttore generale Emilio Capaldi, oggi un caposaldo della società, che insieme agli impiegati porta avanti l’Ascoli in maniera egregia». Non è mancato il riferimento agli sponsor e al futuro della curva: «Con grande entusiasmo stanno costruendo la nuova curva; a breve avremo la nostra curva e continueremo a crescere in questa energia per posizionarci ai vertici italiani».

 

Passeri ha poi richiamato la figura di Costantino Rozzi: «Tutto questo viene da lontano, da ciò che ha creato il grande Costantino Rozzi; oggi cerco di seguire le sue traiettorie per i risultati sul campo, ma soprattutto per la dignità e la forza che attraversa questa valle». Infine, un passaggio intimo riferito all’operazione a cui si è sottoposto circa 10 giorni fa: «Se oggi sono qui a parlare è grazie al dottor Mandozzi, che mi ha convinto a fare degli accertamenti che mi hanno salvato la vita. Posso dire che l’Ascoli mi ha salvato la vita».

 

Sulla stessa linea l’intervento di Andrea Passeri, impegnato in prima persona nella gestione della prima squadra e del settore giovanile: «Siamo arrivati alla fine di quest’anno e a metà stagione; in genere si tira una linea, ma io preferisco guardare avanti». Il dirigente bianconero ha ribadito la solidità del progetto: «Abbiamo messo le basi solide di un progetto che vogliamo portare avanti a lungo, seminando con forza, equilibrio e lucidità». Centrale anche il rapporto con la città: «Abbiamo racchiuso nel progetto Ascoli tutta la nostra filosofia e il nostro entusiasmo; la città ha risposto benissimo in questi mesi bellissimi».

 

Lo sguardo è già rivolto al futuro: «La strada è ancora lunga, ma l’augurio per il 2026 è che ci veda ancora più protagonisti, in campo e fuori. Oggi l’immagine dell’Ascoli Calcio è di nuovo riconosciuta a livello nazionale e internazionale». Un messaggio chiaro, chiuso da un auspicio che sa di promessa: «Siamo certi che il 2026 si tingerà ancora di più di bianconero».


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