Contributi post sisma per le imprese,
un convegno per capire
come riuscire a prenderli

ASCOLI - L'appuntamento, che è stato presentato stamane dai presidenti Simone Mariani e Carlo Cantalamessa, è per mercoledì 27 febbraio alle 15 alla sede di Corso Mazzini 151. Sotto osservazione in particolare ci saranno il nuovo bando che prevede contributi a fondo perduto a favore delle imprese che realizzino o abbiano realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nelle aree colpite dal sisma. Si parlerà anche dell'opportunità del credito d'imposta "Mezzogiorno" per l'acquisto di nuovi beni strumentali
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Carlo Cantalamessa e Simone Mariani

Per scoprire tutti gli incentivi riservati alle imprese del cratere e non arriva il convegno organizzato da Confindustria e dall’Ordine dei Commercialisti. L’appuntamento, che è stato presentato stamane dai presidenti Simone Mariani e Carlo Cantalamessa, è per mercoledì 27 febbraio alle 15 alla sede di Corso Mazzini 151. Sotto osservazione in particolare ci saranno il nuovo bando in via di emanazione dalla Regione Marche per l’attuazione dell’articolo 20 del Decreto legge n. 189/2016 (primo Decreto legge post – terremoto) che prevede contributi a fondo perduto a favore delle imprese che realizzino o abbiano realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nelle aree colpite dal sisma. Si parlerà anche dell’opportunità del credito d’imposta “Mezzogiorno” per l’acquisto di nuovi beni strumentali. Il convegno sta creando particolare interesse visto che già si sono registrati oltre 100 partecipanti.

LE PROPOSTE

Confindustria e Ordine dei Commercialisti inoltre ribadiscono le proposte già avanzate nei mesi scorsi a favore delle imprese per il rilancio economico e sociale delle aree colpite dal sisma. Si inizia con la creazione di una “Zona economica speciale” (Z.E.S.). «E’ indispensabile – fa notare il documento unitario- dopo l’esperienza positiva della “Zona Franca Urbana” lavorare ad una nuova e condivisa proposta di “Zona Economica Speciale” recentemente avanzata anche da alcuni territori del Nord d’Italia – nell’area del cratere. La Z.E.S. consentirebbe l’attivazione di un sistema di agevolazioni economiche, finanziarie e amministrative, quest’ultime finalizzate al superamento degli ostacoli posti dalla “burocrazia”, al fine di promuovere lo sviluppo delle attività già presenti e l’insediamento di nuove imprese. Ribadiamo ancora una volta l’assoluta necessità di interventi speciali e straordinari – anche temporalmente limitati – per far ripartire l’economia soprattutto del nostro entroterra».

CREDITO D’IMPOSTA “MEZZOGIORNO”

Su questo fronte, la Commissione europea ha comunicato in data 6 aprile 2018 l’approvazione della misura del credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali nell’area del cratere introdotta e normata dall’articolo 18 – quater della Legge n. 45 del 7 aprile 2017 di conversione del Decreto Legge n. 8/2017. Il placet europeo consente alle imprese di qualsiasi dimensione di fruire fino al 31 dicembre 2019 della medesima agevolazione oggi prevista solo nelle aree del “Mezzogiorno”. In particolare nei Comuni delle Marche, del Lazio, dell’Umbria e dell’Abruzzo colpiti dagli eventi sismici del 2016, è possibile ottenere, previa richiesta all’Agenzia delle entrate, un credito d’imposta per nuovi investimenti in macchinari, impianti e attrezzature pari al 25% per le grandi imprese, al 35% per le medie imprese e al 45% per le piccole imprese. Per il Piceno, industriali e commercialisti «chiedono l’immediata attivazione della misura, visto che le imprese sono ancora in attesa, dopo oltre dieci mesi dall’approvazione comunitaria, della modulistica e delle istruzioni dell’Agenzia delle entrate per la richiesta delle agevolazioni; un opportuno intervento normativo che consenta la cessione del credito a soggetti privati in luogo della compensazione nel modello F24 a scomputo delle imposte;  la proroga dell’agevolazione al 31.12.2020, termine già previsto dall’autorizzazione europea del 6 aprile 2018».

LA ZONA FRANCA URBANA “SISMA CENTRO ITALIA”

Il comma 759 della Legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145) ha modificato la disciplina agevolativa della Zona Franca Urbana del Centro Italia, istituita dall’articolo 46 del Decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017. Le agevolazioni previste prevedono l’esenzione dall’Ires, Irap, Imu e dai versamenti dei contributi previdenziali, con l’esclusione dei premi assicurativi, a carico dei datori di lavoro per tutte le imprese che, al momento del sisma, avevano la sede principale o unità locale all’interno della ZFU (previa dimostrazione della diminuzione di fatturato pari al 25% nel periodo dal 1° settembre 2016 al 31 dicembre 2016 rispetto al corrispondente periodo del 2015). La modifica apportata prevede l’estensione del periodo di esenzione fino al periodo d’imposta 2020. Inoltre, si estende di due anni, fino al 31 dicembre 2019, il periodo entro il quale le imprese possono intraprendere una nuova iniziativa economica all’interno della ZFU per accedere ai benefici fiscali precedentemente richiamati.

Il commissario Piero Farabollini

Quest’ultima proroga prevede l’esclusione delle imprese operanti nel settore delle costruzioni (categoria F della codifica ATECO 2007) che alla data del 24 agosto 2016 non avevano la sede nei territori colpiti.

LE RICHIESTE

Confindustria e Ordine chiedono «la riapertura immediata e “generalizzata” dello Sportello Z.F.U. per l’accesso alle agevolazioni sia per le nuove attività che si insedieranno fino al 31 dicembre 2019 sia per le imprese che rientrano nel comma 2 dell’articolo 46 del decreto legge n. 50/2017 (“riduzione del fatturato almeno pari al 25 % nel periodo dal 1° settembre 2016 al 31 dicembre 2016, rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2015”)». E inoltre di «consentire alle imprese che abbiano già presentato domanda ZFU nel 2017 con un residuo credito ZFU di competenza 2017/2018 già autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, la compensazione di tale credito nel periodo 2019/2020 senza ritrasmettere una nuova istanza insieme ad un incremento significativo della dotazione finanziaria per la Z.F.U. “Sisma Centro Italia”, visto che la Legge di Bilancio 2019 ha stabilito che le agevolazioni saranno concesse per il biennio 2019/2020 utilizzando esclusivamente le risorse precedentemente stanziate (circa 493 milioni di euro) e non ancora fruite dalle imprese beneficiarie».

INCENTIVI PER TURISMO, CULTURA e TRASPORTI 

Secondo Confindustria e Ordine dei Commercialisti «è opportuna l’attivazione di una misura agevolativa nazionale per l’erogazione di contributi a fondo perduto per supportare interventi finalizzati al rilancio del patrimonio culturale e turistico delle aree colpite dal sisma sulla scia di quanto previsto dal Bando “Cratere Sismico Aquilano” gestito da Invitalia (contributi a fondo perduto pari al 70% delle spese ammissibili per investimenti finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi: valorizzazione turistica del patrimonio naturale, storico e culturale; creazione di micro-sistemi turistici integrati con accoglienza diffusa; commercializzazione dell’offerta turistica attraverso progetti e servizi innovativi). E’ auspicabile – altresì – l’attivazione di un intervento agevolativo che nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato preveda l’erogazione di contributi a fondo perduto per le aziende di trasporto al fine di favorire la mobilità tra le zone maggiormente colpite dal sisma e le zone pedemontane e costiere».

CARTA DEGLI AIUTI A FINALITA’ REGIONALE 2021/2027

Secondo Mariani e Cantalamessa «è essenziale, inoltre, che l’Unione europea inserisca tutti i Comuni del cratere nella prossima “Carta degli aiuti a finalità regionale 2021/2027” per consentire l’attivazione di specifiche agevolazioni finanziarie e di beneficiare di maggiorazioni nelle percentuali di aiuto a favore delle imprese esistenti e di quelle di nuova localizzazione».

NUOVA SOGLIA “DE MINIMIS” NELL’AREA DEL CRATERE

Infine è ritenuto «indispensabile innalzare la soglia triennale relativa agli “aiuti di importanza minore” nell’area del cratere – da 200.000 a 500.000 euro – visto che la maggior parte delle misure agevolative, in particolare quelle “post – sisma”, sono erogate secondo il Reg. 1407/2013/UE (c.d. “de minimis”); se venisse approvato, l’incremento della soglia “de minimis” avrebbe un sicuro impatto sull’ attrattività del territorio e ciò avrebbe senz’altro ripercussioni positive in termini economici e sociali».

 


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