di Franco De Marco
Il terzetto era già ben collaudato da altre performance irresistibili nelle precedenti edizioni del Carnevale, ma questa mattina Diego Giacoboni, Cesare Celani e il sindaco Guido Castelli, quelli veri, davanti al Caffè Meletti, hanno dato vita ad un siparietto molto simpatico da veri attori. Al centro della scenetta, naturalmente, la politica. Giacoboni, difronte alla ressa per candidarsi a sindaco nel centrodestra, ha emesso la sentenza: “Quest’anne in Ascoli se candida a sinneche cà e puorce”, con in braccio un cagnolino. Che avrà voluto dire?
E Cesare Celani di rimando, pensando molto probabilmente a quel Piero Celani di Forza Italia, ex sindaco, intenzionato a scendere in pista, e giocando sull’omonimia: “Me candide pure io. Vota Celani sindaco. Un Celani vale l’altro”. Con scenetta di “aggiustamenti” vari in altezza e di profilo. Poi ecco intervenire il sindaco vero Castelli il quale, evidentemente preoccupato (realmente) di una divisione nel centrodestra, prevede addirittura l’arrivo dei comunisti all’Arengo. Ma anche se così fosse lui comunque si prepara. Ed eccolo esporre la statuina di Carl Marx (che tra l’altro tiene in bella vista nel suo ufficio in Comune). E sbandierare anche un libro dedicato all’Urss e ai leader del comunismo russo. Tutto ben recitato. Davvero bravi attori.
Castelli, con in mano anche un esemplare di rana rossa della cracking art, annuncia che cercherà un candidato sindaco attraverso la piattaforma Rospò avvicinandosi così al Movimento 5 Stelle. Vista la possibile mala parata cede addirittura la fascia tricolore ad una ignara spettatrice di Civitanova, Viviana Marozzi, che sta al gioco. Si scherza sulla politica. Il sindaco fa ironia su se stesso. Giacoboni tuttavia prevede: “Castelli andrà a Roma”. Ragazzi, questo è cabaret puro.
A seguire con attenzione la scenetta, un pò defilato ma con occhio vigile e parrucca in testa, il segretario provinciale della Lega, e molto probabile candidato sindaco del centrodestra, Andrea Antonini. Il quale nel pomeriggio, per non saper né leggere e scrivere, si presenta pure nella postazione di Marco Regnicoli, da sempre protagonista del Carnevale ascolano, dedicata alla “crema” di Ascoli. Nella “crema” anche Antonini. Un segnale della sua possibile incoronazione dopo le elezioni di maggio? Mah. Finzione e realtà. Ecco il bello del Carnevale ascolano.
Ma il personaggio simbolo di questa domenica stupenda, tra sole, allegria e creatività, è stato un bambino pacioccone sul passeggino. Fuori concorso ma che merita sicuramente un premio. Solo un paio di baffi e il risultato è straordinario: quel bambino è proprio Maurizio Costanzo. Gli somiglia e si muove come il famoso giornalista in maniera impressionante nonostante. La mamma di questo bambino è stata geniale. Con un semplice tocco di matita ha creato un sosia impressionante. Il cartello sul passeggino “Maurizio Costanzo Show” forse non era nemmeno necessario. Questo bambino è subito diventato un mito. Grazie anche a te, bambino-Maurizio, per il sorriso e l’allegria che hai suscitato.
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