di Luca Capponi
Quando l’indie era…davvero indie. Era la fine degli anni ’90, più o meno, e certi gruppi, come ad esempio i Giardini di Mirò, emergevano portando alla luce una scena sotterranea, inedita per certi versi, sicuramente fuori dai canoni italici. Per il gruppo emiliano, un misto tra post rock, sperimentazione e psichedelia. Che ancora oggi continua la sua traiettoria con un nuovo album, “Different Times”, e una nuova serie di concerti che vedrà protagonista anche il Teatro dei Filarmonici, venerdì 22 marzo alle 21.
I Giardini di Mirò
Il tutto nell’ambito della rassegna “Klang altri suoni, altri spazi” (coordinata dall’Amat), che vedrà sullo stesso palcoscenico anche il duo torinese dei Giulia’s Mother; Andrea Baileni (voce e chitarra) e Carlo Fasciano (batteria), per cui i paragoni altisonanti si sprecano (James Blake, Bon Iver, Antony and the Johnsons), apriranno la serata con le atmosfere ipnotiche dell’ultimo “Here”.
Dopodiché, spazio a Jukka Reverberi (chitarra, voce), Corrado Nuccini (chitarra, voce), Luca Di Mira (tastiere), Mirko Venturelli (basso, clarino, sax), Emanuele Reverberi (violino, tromba) e Lorenzo Cattalani (batteria), pronti a mostrarsi dopo il ritorno alla collaborazione con Giacomo Fiorenza, il produttore con il quale avevano realizzato i primi celebrati album (“Rise and fall of academic drifting” e “Punk… not diet”, rispettivamente del 2001 e del 2003), due dischi fondamentali per la storia e l’evoluzione della scena indie italiana che guardava all’Europa come una possibilità concreta.
Per informazioni sui biglietti, tel. 0736.298770 o 334.6634432.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati